Non solo l'otto marzo

Non solo l’otto marzo: “Quaderno proibito” di Alba De Céspedes

Seconda puntata della nostra nuova rubrica Non solo l’otto marzo e proprio questo mese ho letto un capolavoro e non vedevo l’ora di parlarvene: si tratta di “Quaderno proibito” di Alba De Céspedes.

Primi anni 50, Valeria, sposata con Michele e madre di due figli già grandi, una domenica, ha un impulso inaspettato: comperare un quaderno. La legge vieta la domenica di vendere articoli di cartoleria, ma lei convince il tabaccaio a fare questo piccolo strappo e a vendergli questo pericoloso oggetto “proibito”.

Da quel momento, di nascosto dai suoi familiari, Valeria inizierà ad annotare sul quaderno ciò che le accade, ciò che pensa, ciò che sente. Leggersi le mostrerà quale sia il posto che gli altri le assegnano e quale invece è quello che vorrebbe. Scoprirà che quello che le è sempre sembrato “felicità” è un album di fotografie stereotipato, si renderà conto di sentimenti scomodi che aveva sempre represso e di essere in fondo diventata “un ruolo”.

“”Michele, infatti, quando l’altra sera mi ha sorpresa alzata a tarda ora, ha sospettato, forse, che scrivessi ad un uomo. Non immaginerebbe mai che io tengo un diario: gli è più facile credere che io ubbidisca a un sentimento colpevole, piuttosto che riconoscermi capace di pensare”

“Temo che, ammettendo di aver goduto sia pure di un breve riposo, uno svago, perderei la fama che possiedo di dedicare ogni attimo del mio tempo alla famiglia”.

Suo marito che la chiama “mammà” e la tratta con la condiscendenza che si riserva alle persone che non possono davvero capire, che le attribuisce pensieri essenziali e basici, che sminuisce il lavoro che lei ha trovato inizialmente per aiutare economicamente la famiglia, sua figlia che anela a una vita diversa e che suscita la sua invidia e la rende consapevole di pensieri a tratti meschini, suo figlio dagli orizzonti ristretti, Valeria si rende conto di essere una persona sottovalutata, semplicemente una “figura”, ma allo stesso tempo è atterrita da questo suo desiderio di deragliare, che la porterà addirittura ad innamorarsi di un altro uomo.

“Temo che il mio modo d’essere non abbia più alcun valore ai suoi occhi, giacché gli pare naturale”.

“[…] quando scrivo in questo quaderno, sento di commettere un grave peccato, un sacrilegio: mi pare di discorrere col diavolo. […] Forse vi sono persone che, conoscendosi, riescono a migliorarsi; io, invece, più mi conosco e più mi perdo.”

“Ormai, sotto ogni cosa che io faccio o dico, c’è la presenza di questo quaderno. Non avrei mai creduto che tutto quanto m’accade nel corso della giornata valesse la pena di essere notato”

“A casa, non so perché, ho sempre voglia di chiedere scusa”.

Un libro franco, quasi brutale a tratti, che rompe certezze confortanti, un manifesto di consapevolezza, molto “femminista”.



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“Quaderno proibito” di Alba De Céspedes, edizioni Mondadori. Non solo l’otto marzo.

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