Un libro tra le mani

“A misura d’uomo” di Roberto Camurri: recensione libro

“A misura d’uomo” è stata una lettura molto sensoriale, come mi è capitato poche volte di fare…
È incredibile come Camurri sia riuscito a farmi sentire paralizzata dal freddo che s’insinua nelle ossa per la neve che infradicia i vestiti, riscaldata da un bagno caldo e un tè bollente, sudata per il caldo afoso nella campagna della bassa emiliana (Fabbrico, per l’esattezza), con la sua natura, le viti, il foraggio, e le stagioni che interagiscono nella storia come se fossero dei personaggi.
E poi i sapori…quello del salame e del lambrusco, del caffè corretto con un goccio di sambuca.
Una narrazione fatta di dettagli, di piccoli gesti, di sfumature, e di non detti (più pesanti delle parole).

I vuoti e le assenze che riempiono.

C’è chi dice che questo sia un libro di racconti…assolutamente no.
Si tratta piuttosto di capitoli sparsi, a caso, senza una temporalità sequenziale, in cui i personaggi si incrociano, si sfiorano, si toccano attraverso una concatenazione quasi impalpabile, ma resistente.

A misura d'uomo
A misura d’uomo

Alcuni di loro ci sono anche quando non ci sono più.
E questa è una caratteristica fondamentale del romanzo: le assenze e i vuoti, con cui i protagonisti devono continuamente fare i conti.

“Lui si volta verso di lei, si guardano, i capelli spettinati dal vento, i visi così vicini che se ne avessero voglia potrebbero riconoscere sulla loro pelle il momento in cui si sono perduti.”

Si respira un’atmosfera dimessa, malinconica, dove anche l’amore sembra essere sempre ad un passo dal baratro, dove c’è chi si perde in una vita sbagliata, chi cerca di fuggire da un luogo e da se stesso, chi si ritrova ad amare “nonostante”, chi deve convivere con la malattia mentale…
Gente di provincia che resiste, che rimane…sempre.

Fragilità.

Tutto è fragile in queste pagine: sentimenti, relazioni, equilibri.
Hai la sensazione che tutto possa sbriciolarsi da un momento all’altro, proprio fra le tue dita.
Camurri ama i suoi personaggi, li ama profondamente, lo senti, ama anche le delusioni che si portano addosso, le sconfitte…e li ha fatti amare anche a me, me li ha fatti toccare, accarezzare piano mentre piangono, ridono, scappano o fanno l’amore.
Mi ha fatto baciare le loro cicatrici.
Mi ha emozionato.

“A misura d’uomo” di Roberto Camurri  NN editore. Un libro tra le mani.

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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