Un libro tra le mani

“Splendeva l’innocenza” di Roberto Camurri: Un canto sulla disillusione

SPLENDEVA L’INNOCENZA (Roberto Camurri)

(NNEditore)

Splendeva l’innocenza” è un libro nostalgico, pieno di ricordi di gioventù, di rimpianti, ma anche di rabbia per quello che è stato e che non doveva essere, per tutto quello che poteva andare diversamente.

É un canto d’amore per una giovinezza irrisolta, per quel tempo della vita che passa pur non passando mai.

Ma sopra ogni cosa, questo romanzo, è un canto alla disillusione.

A volte, anche inconsapevolmente, si rimane incastrati tra un passato che ci schiaccia con tutto il peso dei sensi di colpa ed un futuro che non c’è, che non esiste e allo stesso tempo ingombra con la sua assenza, perché non gli abbiamo mai permesso di arrivare, incastonati in quell’anfratto di immobilità che ci siamo creati intorno.

Luca vive così, in un presente stagnante, monotono, quasi insignificante, per paura di lasciarsi andare ancora, di amare senza riserve, di tornare a credere in qualcosa che poi non sarà in grado di trattenere.

La testa torna sempre lì, all’estate dei suoi 18 anni, a quel maledetto 2001 in cui lui, con il suo migliore amico Alessio e la sua ragazza di allora, Valentina, “sfiorarono” gli incidenti e la violenza che travolsero Genova durante il G8.

Lo sgomento e la delusione non sono più andati via, la speranza di poter cambiare il mondo e lo slancio propri di quell’età, invece, non sono più tornati a splendere.

Quella vita che sentivano di avere in tasca, ancora tutta da vivere, è sfuggita dalle dita senza che se ne accorgessero.

Ma, alla fine, non resta che l’accettazione: scegliere di vivere e andare avanti.

Camurri è sempre molto bravo nel raccontare le emozioni senza indulgere nel dolore, ma piuttosto lo accarezza, come se volesse, attraverso le parole, lenire le ferite che, ognuno a suo modo, si porta dentro.

Leggerlo, per me, è come un balsamo, proprio per la sua capacità di sciogliere nodi interiori. 

I suoi toni morbidi e il suo stile intimista mi fanno stare bene, e ci sono momenti in cui ho bisogno esattamente di questo.

P.s: Per la prima volta la storia non è ambientata a Fabbrico (a cui è dedicato solo un piccolo cameo), bensì a Monterosso, ma anche stavolta i luoghi respirano, parlano, palpitano.

Bravo.

 

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“Splendeva l’innocenza” di Roberto Camurri, NNe editore . Un libro tra le mani.

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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