Un libro tra le mani

“Ripudiata” di Eliette Abecassis: comunità chassidiche ultraortodosse e modernità negata

“RIPUDIATA” di Eliette Abecassis 

(Net edizioni, 122 pagine)

Credo che questo libro non abbia bisogno di parole diverse da quelle usate dall’autrice.

È già tutto lì, nel titolo.

Ripudiata.

Ripudiata per non essere stata “capace” di generare figli.

Già, perché non è neanche presa in considerazione la possibilità che l’infertilità sia da parte maschile, l’uomo in quanto tale è perfetto per volere divino.

Siamo nella Gerusalemme degli anni duemila, non in un passato arcaico e medievale, eppure è come ritrovarsi in una bolla fuori dal tempo dove tutto rimane immutato, da secoli e per secoli, dove non esistono spiragli di modernità, emancipazione, uguaglianza tra i sessi, dove vige una terribile e restrittiva interpretazione delle Sacre Scritture, dove i matrimoni vengono ancora decisi a tavolino da altri, dove le bambine nascono e crescono nutrendosi della mentalità sottomessa delle altre donne di famiglia, e dove i mariti, oltre a tutta una serie di privilegi, hanno anche la facoltà (addirittura il dovere!) di ripudiare le mogli se dopo un certo numero di anni di matrimonio non nascono figli.

“L’uomo è stato creato da Dio per studiare, mentre alla donna è data l’intelligenza perché partecipi indirettamente alla vita della Torah preparando da mangiare, tenendo in ordine la casa e, soprattutto, allevando i figlioli. Quale altra gioia, per una donna?”

Nelle comunità chassidiche ultraortodosse le Scritture condizionano ogni aspetto dell’esistenza, sopprimendo qualsiasi tipo di desiderio, pulsione, slancio e obbligando ad una vita già scritta e decisa da altri.

“Quando mi sono sposata, ho cominciato a portare il foulard. Le donne sposate non devono piacere ad altri che al marito. Ecco perché non mostrano i capelli e vestono con modestia. Ai piedi porto scarpe basse e chiuse; le mie gambe, fasciate in calze spesse, sono nascoste da lunghe sottane. Prego, preparo lo shabbath e seguo tutte le leggi relative alla purezza rituale.”

 

“Io camminavo dietro mio marito, distanziata di qualche passo, come vuole l’usanza.”

 

“Noi donne non cantiamo in pubblico perché la voce è come i capelli: uno strumento di seduzione per l’uomo.”

 

“Ho servito Nathan, il mio sposo.”

 

“Da noi è proibito possedere riviste, libri e perfino radio. Da noi è proibito interessarsi a ciò che succede fuori. Non possiamo andare al cinema, per non alimentare la tentazione di compiere brutte azioni.”

 

“L’uomo deve stare sopra la donna, i due sposi devono essere faccia a faccia. La stanza dev’essere buia. È vietato all’uomo baciare la donna nelle parti intime. E c’è chi prescrive di rimanere vestiti.”

 

Ma in barba alla nostra concezione (occidentale) delle relazioni, dei matrimoni, dei ruoli all’interno della coppia, quello presente in queste pagine è un “canto d’amore“!

Un canto d’amore dalla voce rotta, spezzata.

Sì, perché Rachel e Nathan si amano davvero, si amano di un amore sincero cominciato il giorno delle loro nozze (combinate) e alimentato da un sentimento che è cresciuto col tempo e che nessuno avrebbe mai dovuto spezzare… e invece la stessa “autorità” che li ha uniti ha deciso anche la loro separazione.

Ovviamente quando interiorizzi un determinato modo di pensare, quando non percepisci come tale la violenza psicologica che ti viene inflitta, non sei neanche in grado di concepire un atto di ribellione.

Mai una parola “contro“, mai un’accusa, mai un pensiero che possa far traballare la sua fede o i dettami dell’educazione che le é stata impartita.

“Nathan ha trovato un nome per i giorni impuri. Mi domanda quando non sarò più “malata”. Non ha torto. L’impurità mensile è la malattia della donna sterile.”

 

“Ogni mattina Nathan prega: […] Che tu sia lodato, Signore, nostro Dio, Re dell’Universo, che non mi hai fatto nascere donna.”

 

Scrittura semplice, frasi brevi, potrebbe ingannare e sembrare un libricino di nessuna importanza, di poco valore, e invece è disarmante proprio nella sua limpidezza.

É molto difficile, leggendolo, riuscire a far prevalere il rispetto per le religioni, mettendo a tacere la rabbia e il facile giudizio, ma di fronte a culture che calpestano la donna, i suoi diritti e la sua libertà, io faccio davvero tanta fatica, anche se poi, mi guardo intorno e…



Vieni a parlare di libri con tutti noi, nel gruppo Facebook The Book Advisor

“Ripudiata” di Eliette Abecassis Net edizioni . Un libro tra le mani.

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio