“Le Mariage” di Diane Johnson, recensione: Un libro tra le mani

Aprendo “LE MARIAGE”, di Diane Johnson, ci ritroviamo subito immersi in una “comedy of manners” ambientata nel mondo degli americani a Parigi, in pieno stile Jane Austen (anche se siamo negli anni ’90), capace di mettere in discussione e commentare le convenzioni e il modo di vivere di una certa società altamente sofisticata.
Una commedia brillante sui dubbi dell’amore
… che riesce ad essere comica, spumeggiante e divertente, senza mai perdere il suo essere elegante e raffinata.
“La Francia è semplicemente fantastica. Ieri mi hanno derubata appena arrivata, ho trascorso il resto del mio primo giorno qui in un ufficio passaporti e il secondo ho visto un uomo con la gola tagliata”
Ed ecco che l’autrice colora di mistero la narrazione: l’omicidio, apparentemente immotivato, di un antiquario parigino, sembra essere collegato ad un traffico di manoscritti rubati. In tutto questo assistiamo a due matrimoni e una relazione: il primo è quello, che deve ancora essere celebrato, tra la francese Anne-Sophie, specializzata in oggetti del mondo dei cavalli, e l’americano Tim, giornalista di ricchissima famiglia; il secondo è quello, già esistente, fra la bellissima Clara, ex attrice, con il marito Serge, regista famoso e piuttosto insopportabile; e la relazione è quella fra Clara e il vicino di casa, Antoine.
Leggerezza e contenuti
Nonostante l’apparente leggerezza, la Johnson ci parla di violenza, ambientalismo, indipendenza delle donne, potere del denaro, fiducia, politica americana, sensi di colpa e tanto altro…
Dopo “Lorna Mott torna a casa“, Atlantide ha pubblicato quello che è considerato il capolavoro della Johnson, scrittrice che ha collaborato con Kubrick nella stesura della sceneggiatura di “Shining“.
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“Le Mariage” di Diane Johnson, Atlantide edizioni . Un libro tra le mani.