Un libro tra le mani

“La cena” di Herman Koch, recensione: Un libro tra le mani

“La cena” di Herman Koch è un libro pazzesco.

 

Due coppie a cena in un ristorante di lusso.
Chiacchierano del più e del meno, ma non hanno il coraggio di affrontare l’argomento per cui sono lì: i loro figli, di 15 anni, hanno commesso un atroce violenza ai danni di una senzatetto… divertendosi.

Cosa saranno capaci di fare per difenderli?

Bellissimo e agghiacciante!

Libro totalmente privo di morale, coscienza, vergogna, in cui nessuno è completamente innocente.
È un libro provocatorio, che mette in crisi il lettore… in quanto incapace di schierarsi.
Non puoi sfuggire alle riflessioni sull’essere genitore/marito/moglie, e su quanto il tuo ruolo non implichi soltanto l’istinto di “difendere” i tuoi figli, ma anche quello di considerarli come persone, persone pensanti e responsabili delle loro azioni.

Per un istante ho pensato al padre che avrei potuto essere, o forse avrei dovuto essere, il padre che ora avrebbe detto «Certo che importa!». Per le prediche era troppo tardi ormai.”

 

Raccapricciante il livello di cinismo, ma proprio per questo, un libro potente, che non ti aspetti.

Koch ci fa entrare all’interno di una famiglia, di cui vedremo crollare, ad uno ad uno, tutti i pilastri che la sorreggevano.

Se dovessi dare una definizione di felicità, sarebbe questa: la felicità basta a se stessa, non ha bisogno di testimoni. «Tutte le famiglie felici si somigliano, ciascuna famiglia infelice è infelice a suo modo»: così recita l’incipit di Anna Karenina di Tolstoj. Si potrebbe aggiungere che le famiglie infelici, e soprattutto le coppie infelici, non riescono mai a stare da sole. Più testimoni ci sono, meglio è. L’infelicità è costantemente alla ricerca di compagnia. L’infelicità non tollera il silenzio, specialmente quei silenzi imbarazzati che calano quando si è soli.
E così, in quel bar, quando sono arrivate le nostre birre io e Claire abbiamo riso, sapendo che poco dopo avremmo trascorso un’intera serata in compagnia dei coniugi Lohman: quello era il momento più bello della serata, e da lì in poi le cose non avrebbero potuto che peggiorare.”

Una cena, tante portate…

Bellissima ed originale l’idea di confezionare la trama sulle portate della cena.
Il mignolo del maitre continua a materializzarsi davanti ai miei occhi, ancora e ancora.

Quello che ti lascia addosso, questo romanzo, è un senso di disprezzo morale verso tutti, verso questa società indifferente, malata, corrotta.
Koch non giudica nessuno, eppure condanna tutti.

Cosa si è disposti a fare per un figlio?
…se pensi di conoscere la risposta, leggi questo libro!

“La cena” di Herman Koch, Beatedizioni. Un libro tra le mani.

 

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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