“Eureka street” di Robert McLiam Wilson: una lettura di culto
Fra i tanti “effetti collaterali” della lettura c’è n’è uno – per me rarissimo e per questo ancora più affascinante – che è quello dell’imparare divertendosi. No, non sto parlando di un manuale pratico, piuttosto di un bel romanzo che mi sono letta appena tornata dal mio viaggio irlandese.
Avevo bisogno di capire, avevo voglia di tornare ancora un po in quei luoghi e così ho letto Eureka street di Robert McLiam Wilson, romanzo di culto uscito ventotto anni fa.
Coordinate:
Ambientazione > Irlanda del Nord. Belfast per la precisione.
Periodo > fine anni ’90.
Stile > scanzonato, frizzante e poi – a tradimento – profondo e riflessivo.
“Tutte le storie sono storie d’amore”
Se le parole dicono altro
Li hanno chiamati Troubles, che letteralmente significa “disordini”. Se qualcuno si fermasse a questa parola penserebbe (giustamente) a qualcosa di temporaneo, risolvibile con un intervento di poco conto. Mai si immaginerebbe (giustamente) che The Troubles è il modo in cui venne chiamato il Il conflitto che insanguinò l’Irlanda del nord tra la fine degli anni sessanta e la fine dei ’90.
Una tragedia vestita da commedia
McLiam Wilson ha una penna davvero felice, capace di tratteggiare l’atmosfera e la storia di quegli anni con ritmo e ironia. Forse solo una persona profondamente ferita riesce a cantare la propria città con tanta apparente leggerezza.
Il romanzo ruota attorno alle vicende di due amici alla soglia dei trent’anni. Chuckie e Jake, protestante il primo, cattolico l’altro sono alla costante ricerca di quel qualcosa che possa cambiare la loro vita in meglio. I soldi, l’amore o, e fosse possibile, entrambe le cose.
Attorno a loro si muovono come nella migliore delle commedie una galleria di personaggi quasi caricaturali del ceto proletario, capace di inghiottire ogni sera al pub l’amarezza di un vita precaria insieme a un numero imprecisato di pinte.
Iperbolica è la storia dell’improvviso successo commerciale di Chuckie, novello re mida, così come surreali le vicende personali di Jake, costretto a confrontarsi con i lavori più umili e sempre a corto di soldi e di ragazze.
A ricordarci e ricondurci nel reale, però, ci sono gli innumerevoli annunci tv che spengono nel terrore degli attentati ogni promessa di futuro.
Belfast in quegli anni è una città costantemente sotto assedio. L’appartenenza religiosa e quindi politica determina in modo assoluto i sentimenti e le frequentazioni delle persone.
Chuckie, Jake e la loro combriccola di amici troveranno il loro personalissimo modo di galleggiare sopra l’orrore di una guerra che seppur chiamata “a basso impatto” fece in quegli anni qualcosa come 3500 morti.
Eureka street è un romanzo in cui dramma e commedia convivono felicemente, facendo sorridere e poi commuovere e poi riflettere. E scusate se è poco.
Colonna sonora: U2 Sunday bloody sunday.
“Questa notte le strade odorano di vecchio e di fatica. L’aria gronda di rimpianti e di desideri. Il tempo non si ferma mai. La città sente il peso degli anni. Per quanto incantata e sfavillante, Belfast parla chiaro. Le bandiere, le scritte sui muri e i fiori sui marciapiedi parlano chiaro. È una città in cui la gente è pronta a uccidere e a morire per pochi brandelli di stoffa colorata.”
Eureka street
di Robert McLiam Wilson
Fazi editore, 1997