Libri in pillole

“Un comunista in mutande” di Claudia Piñeiro: recensione libro

C’è un momento, durante la fase dello sviluppo, in cui mentre lavoriamo su noi stessi per dare una forma a quella che sarà la nostra personalità individuiamo i nostri modelli, che diventano dei veri e propri punti di riferimento. Sono modelli comportamentali, ideologici, estetici, insomma, modelli che ci servono tremendamente per illuminare il cammino che porterà alla definizione di noi stessi.

Per Claudia Piñeiro il modello da seguire è suo padre e a lui è dedicato Un comunista in mutande, splendido romanzo in cui l’autrice argentina ripercorre parte della sua adolescenza. È l’estate del 1976, Claudia ha 13 anni e trascorre le sue vacanze a Burzaco, piccolo centro in provincia di Buenos Aires. Mentre le giornate scivolano via tra un bagno in piscina con le amiche, i giochi nel giardino della nonna e le riunioni di quartiere per l’organizzazione della parata in onore al monumento della bandiera, l’Argentina viene scossa da un evento eccezionale: è il golpe militare che destituisce Isabelita Perón a favore di un triunvirato militare capeggiato da Videla, che dà inizio a un regime dittatoriale che si rivelerà spietato e sanguinario.

“L’annunciatore diceva che avrebbero ritrasmesso i comunicati emessi fino a quel momento. E subito dopo la musica della radio nazionale e poi: «Comunicato numero 1: si comunica alla popolazione che a partire da oggi il Paese si trova sotto il controllo operativo della Giunta dei Generali comandanti un capo delle Forze Armate. Si raccomanda a tutti gli abitanti di rispettare alla lettera le disposizioni e le direttive impartite dalle autorità militari, di sicurezza o di polizia e di evitare nel modo più assoluto azioni e atteggiamenti individuali o di gruppo che possano esigere il drastico intervento del personale operativo”.

Un colpo di Stato che si traduce letteralmente in un terremoto nel mondo adolescenziale di Claudia, perché inizia a crearsi un solco incolmabile tra il mondo familiare, rappresentato dall’ideologia comunista del padre, e quello esterno, dove la scuola e i cittadini si sentono obbligati a promuovere e a difendere le imposizioni della dittatura militare. Ed è così che Claudia scopre che basta avere in casa un poster di Che Guevara per essere prelevati con la forza, che è sufficiente essere incluso nelle rubriche telefoniche dei sospettati per finire triturati dagli interrogatori delle caserme. Ma cosa succede quando questa crepa tra famiglia e società diventa così profonda da dover decidere, a 13 anni, da quale parte stare?

“Dire a tutti che sei comunista, l’esatto contrario di quello che facevo io: tenere nascosto a chiunque che mio padre lo era. Lo era? Un individualista come lui poteva essere comunista? Non militava, non era iscritto al partito, e tantomeno partecipava alle riunioni con altri che la pensavano come lui. Qualche volta avevo chiesto a mia madre se davvero papà fosse comunista e lei rispondeva: «Lasciaglielo credere». E lui non solo lo credeva, ma ce lo ribadiva ogni volta che capitava l’occasione. Un comunista dichiarato, e con enfasi, ma non praticamente, cioè l’opzione più assurda: correre il rischio di affermarlo senza aver fatto alcun atto eroico che giustificasse tale pericolo. Neppure attaccare un poster alla parete. Un comunista in mutande”.

Claudia Piñeiro scrive un romanzo familiare dolcissimo, in cui oltre a raccontare attraverso gli occhi di una bambina un’epoca storica che ha caratterizzato l’Argentina, disegna un ritratto straordinario del padre, Un comunista in mutande che, seppur con idealismo e poco coraggio, difende le proprie idee attraverso una resistenza silenziosa, che contribuirà a segnare indelebilmente la vita familiare diventando determinante nella formazione ideologica della 13enne Claudia.

“Un comunista in mutande” di Claudia Piñeiro, edizioni Feltrinelli. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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