Libri in pillole

“Questa è l’acqua” di David Foster Wallace: recensione libro

Era da tempo che non tenevo in mano un libro di David Foster Wallace, ma è bastata la lettura delle prime righe di Questa è l’acqua, una raccolta di sei scritti, per ricordarmi che il verbo “leggere” non soddisfa pienamente la descrizione dell’azione che si compie quando ci si ritrova davanti alla letteratura dell’autore statunitense.

Perché approcciarsi agli scritti di Wallace è un’esperienza sensoriale che coinvolge testa e cuore, in una continua alternanza tra ragione e sentimento, che obbliga il lettore a mantenere una concentrazione massima per carpire in ogni pagina, paragrafo o riga la geniale ironia dell’autore, la sua capacità di trattare in maniera decisamente alternativa ma estremamente efficace temi come la depressione, l’amore, la religione, la malattia e il ruolo della cultura nella vita degli esseri umani.

“Imparare a pensare di fatto significa imparare a esercitare un certo controllo su come e su cosa pensare. Significa avere quel minimo di consapevolezza che permette di scegliere a cosa prestare attenzione e di scegliere come attribuire un significato all’esperienza. Perché se non sapete o non volete esercitare questo tipo di scelta nella vita da adulti, siete fregati. Un vecchio cliché vuole che la mente sia un ottimo servo ma un pessimo padrone. Questo, come molti altri cliché in apparenza fiacchi e banali, in realtà esprime una grande, terribile verità. Non è certo un caso che gli adulti che si suicidano con armi da fuoco si sparino quasi sempre… alla testa. E la verità è che erano quasi tutti già morti da un pezzo quando hanno premuto il grilletto. E date retta a me, il valore reale e schietto della vostra cultura umanistica dovrebbe essere proprio questo: impedirci di trascorrere la vostra comoda, agiata, rispettabile vita da adulti come morti, inconsapevoli, schiavi della vostra testa e della vostra naturale modalità predefinita che vi impone una solitudine unica, completa e imperiale giorno dopo giorno”.

Quando leggo un libro generalmente annoto su un taccuino le pagine dalle quali estraggo le citazioni che utilizzo per intercalare queste poche righe con cui provo a raccontare il testo. Ecco, in questo caso avrei voluto fortemente copiare di sana pianta e incollare l’intero scritto che dà il titolo all’opera: Questa è l’acqua è la trascrizione del discorso che Wallace fece agli studenti del Kenyon College nel giorno del conferimento delle lauree, ed è una vera e propria lectio magistralis sul ruolo fondamentale della cultura umanistica che consente all’uomo di imparare a pensare, dotandolo di quella consapevolezza critica che lo rende effettivamente libero e scevro dalle dinamiche che regolano il mondo reale degli uomini, del denaro e del potere. Man mano che scrivo queste righe sento avanzare la tentazione di utilizzare la definizione di “capolavoro” per descrivere questo libro, ma sono cosciente che questo sostantivo risulta piuttosto incompleto per descrivere Questa è l’acqua, opera stra-ordinaria di David Foster Wallace.

“Questa è l’acqua” di David Foster Wallace, edizioni Einaudi. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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