Si parla spesso di mediazione linguistica culturale, eppure a volte questa definizione sembra riferirsi a qualcosa di molto, troppo teorico. Perché mediare significa stare nel mezzo, vale a dire trovare un punto di incontro tra due posizioni diverse. Ma come si traduce nella vita concreta? Quando si parla di mediazione di lingue e culture, oltretutto, quei punti diventano mobili, fluidi, perché entrano in gioco variabili che, per propria natura, non possono essere standard: impossibile definirle in partenza, perché si differenziano a seconda della struttura che appartiene a ognuno degli attori in gioco.
Le cronache di Château Lacrotte di Maria Kassimova-Moisset è un libro in cui la mediazione linguistica e culturale è praticamente il perno della narrazione, perché benché si presenti come un romanzo pimpante, allegro, divertente da leggere e da scoprire, dietro quel velo di parole nasconde tanta sostanza.
Il matrimonio bulgaro-francese di Kalina e Didier è il pretesto per il rientro in Francia dei due sposini, che decidono di andare a visitare la famiglia di lui a Château Lacrotte, la super villa dove mamma Geneviève e papà Jean-Baptiste vivono tra le ricchezze e gli agi. Già di per sé il salto dalla Bulgaria popolare alla Francia nobile sarebbe notevole, ma all’interno della villa l’incontro tra culture, lingue e tradizioni assume dei contorni eccezionali, perché a sorpresa la villa inizia a riempirsi di nuovi ospiti. Ecco comparire dal nulla gli eccentrici Stanislas e Laetitia, la ecoterrorista belga Isolde, i familiari bulgari di Kalina, fino ad arrivare a un pot-pourri che viene a crearsi quasi automaticamente grazie alle porte perennemente spalancate di Château Lacrotte.
Il filo rosso che regge la narrazione, tuttavia, è sempre quello bulgaro-francese, lungo il quale corrono equivoci, confronti, sorprese che rientrano esattamente nella definizione di quella che la teoria ha definito mediazione linguistica e culturale, qui narrata in chiave ironica e positiva, perché, appunto, le variabili in gioco hanno una particolare predisposizione per ciò che è diverso.
Le cronache di Château Lacrotte di Maria Kassimova-Moisset è un libro frizzante, divertente, che oltretutto offre tanti spunti interessanti sulla cultura e le tradizioni bulgare, come ad esempio il čuškopek, arnese utilizzato per arrostire i peperoni, o una serie di piatti tipici bulgari tutti ben spiegati nelle note finali del volume. Insomma, un libro dinamico, estivo, che restituisce momenti di relax e ilarità.
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“Le cronache di Château Lacrotte” di Maria Kassimova-Moisset, edizioni Voland. Libri in Pillole.