Libri in pillole

“Fuenzalida” di Nona Fernández: recensione libro

Ambientato a Santiago del Cile, il romanzo narra la storia di una donna, sceneggiatrice di telenovelas, che un giorno trova tra i rifiuti davanti casa una foto che ritrae un uomo in kimono: quell’uomo è il padre, Fuenzalida, di cui lei fin da piccola ha saputo poco e niente. Da questo momento nel romanzo si diramano tre strade parallele, tre storie diverse che si intersecano e si legano l’un l’altra.

“Padre: uomo o maschio di altra specie animale che ha generato uno o più figli. Guida di una discendenza, una famiglia o un popolo. Autore di un’opera, inventore di qualcosa. Colui il quale ha creato. Padre della patria, padre di famiglia, padre e signore mio, santo padre, padre spirituale, padre nostro. Papà, papi, papino, paparino, vecchio. Una parola che trovo strana. Ho sempre usato un nome al suo posto. Il suo nome: Fuenzalida. Ernesto Fuenzalida.”

Quella della donna separata dal marito, madre di un bambino, Cosme, che la spinge a indagare sull’identità di Fuenzalida; quella di Fuenzalida, un maestro di arti marziali che permette all’autrice di aprire una finestra sugli anni bui della dittatura cilena di Pinochet, durante la quale le persone venivano torturate o fatte sparire; quella di una telenovela trasmessa dalla televisione nell’ospedale in cui Cosme è ricoverato per un incidente domestico, attraverso la quale da una parte l’autrice svela le caratteristiche principali che non devono mancare in una sceneggiatura e in un romanzo, e dall’altra crea un parallelo tra finzione e realtà nel quale il confine diventa piuttosto labile.


Un romanzo particolare, fluido, il cui punto di forza è senza dubbio la parte relativa alla memoria storica di un periodo decisamente buio della storia del Cile.

“Fuenzalida” di Nona Fernández, edizioni Gran Vía. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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