“Luna rossa” di Jo Nesbø: recensione libro

“LUNA ROSSA“ di Jo Nesbø è arrivato in libreria da qualche mese, e io, complici le vacanze di Natale, ho deciso di recuperare la storia perduta, anche se non esattamente allineata con le atmosfere festaiole che avevo intorno. Questo nuovo libro su Harry Hole è per me l’ennesimo capito ben riuscito di una saga che adoro e che non mi ha praticamente mai delusa.
Chi bazzica il genere, raramente arriva alla fine di un libro e rimane stupito dall’identità del killer. A me capita di scovarlo, generalmente, verso la metà della storia perché ci sono degli schemi che tendono a ripetersi. E io sono una che, quando approccia gialli o thriller, spegne il cervello e non cerca di indagare per conto proprio, perché un po’ come a Natale amo le sorprese, anche con i libri amo lasciarmi guidare. Con “Luna rossa”, a circa tre/quarti della storia mi ero fatta un’idea su chi fosse l’assassino, ma la bravura di Nesbø è imbastire dei binari paralleli sui cui fa muovere diversi personaggi per condurli tutti, al climax finale, in una situazione in cui in qualsiasi storia è possibile che si trovi il colpevole.
La lettura mi ha inquietata non poco, sarà che nonostante ami i thriller, sono un tipo facilmente impressionabile, quindi sentire che il killer si pappa organi interni senza nemmeno l’ausilio del celeberrimo “buon Chianti” mi ha un po’ nauseata. Raccomando comunque questo libro perché sembra davvero che Nesbø sfugga alla “maledizione del sequel” e anche questo nuovo capitolo della saga di Harry Hole si conferma godibilissimo.
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