Non c’è verso, alcune città ti serrano il respiro per la meraviglia. Hanno il potere di farti patire il male d’amore. Pare, addirittura, che cure non ce ne siano, se non ritornare. Napoli, per esempio, che avvampa d’orgoglio che da sempre la possiede, ti entra nell’anima. La sua bellezza non puoi barattarla con una pacifica stortura dello stupore, il suo fascino ti infiamma e al suo calore non puoi rinunciare.
Resti imbambolato, impigliato, dinanzi ad una Napoli che denudi con gli occhi. Lo sai già che non la conoscerai mai abbastanza o veramente. Ti appare indomabile, selvaggia. I napoletani conoscono e si portano appresso ogni arte e vivono con una leggerezza che scaccia il malumore. Ad ogni torto, fatto o subito, ad ogni lieta notizia, oppongono una canzone, un ritornello. Anima, vita e musica, a Napoli, si accordano a coincidere perfettamente. E sei preda di un desiderio che svolazza di ugola in ugola per quell’amore verso la canzone partenopea che a stento riesci a contenerti per l’emozione. Vedi Napoli e canti. Finisci, così, dentro ad un incantesimo che apostrofi come gioia. Ma c’è anche dell’altro. Ci sono tristezza, nostalgia, dolore, lontananza, a scuotere l’ispirazione degli autori di canzoni napoletane, alcune delle quali sono diventate famose in tutto il mondo. Le ascolti e ti senti spaesato per la ferocia della realtà raccontata. Ti senti anche in festa. Se rasenti la vita e sei costretto a subirla, un semplice ritornello ti rimette in sesto e il resto scompare.
In Vedi Napoli e poi canta di Vincenzo Sparviero ti affacci alla bellezza non solo di Napoli, ma anche a quella della canzone partenopea. E finisci dritto dritto in quella grandiosità che non mente. Puoi perderti per lo stupore tra vie, viuzze, rioni, quartieri e piazze. Napoli ti vizia. È astuta, senza rimorso, prepotente con la vita. Ti stupisce perché fa brillare ogni cosa. Può sembrare una puttana consumata, ma l’orgoglio non lo vende. Lo scrittore ti accompagna in una città che attira, vende, ingrassa, spadroneggia e canta. Il romanzo, che ha molto del saggio e che vanta la prefazione di Al Bano Carrisi, si snoda tra il vissuto a Napoli di Sparviero e molte curiosità sulla musica napoletana sino a toccare le storie dei grandi classici della canzone partenopea.
Il romanzo affascina. La scrittura è pulita, fluida, accattivante. Il lettore si sente portato per mano dallo scrittore in una Napoli che non ti inganna per bellezza, vivacità e contrasti. La cultura, la tradizione e la musica sono espressioni forti che innestano semi di appartenenza ed anche di felicità. Vincenzo Sparviero ti racconta quasi all’orecchio come nascono molte canzoni napoletane infilando quelle curiosità che sfuggono ai più. Diventi vorace di sapere notizie inedite, ti attacchi alle parole dell’autore e leggi anche la musica senza aver visto note e pentagrammi.
“Vedi Napoli e poi canta” di Vincenzo Sparviero. Dream Book.