Un libro tra le mani

“Quintetto d’estate” di Giuseppe Raudino, recensione: Un libro tra le mani.

Quintetto d’estate è un bel racconto, un po’ on the road un po’ romanzo di formazione, di cinque allievi, appena diplomati al conservatorio di musica.

Tre ragazze, due ragazzi e un Maestro.
Un camper.

Un viaggio che parte da Siracusa e arriva a Riga, in Lettonia… passando per le zone costiere pugliesi, attraversando l’Adriatica, fermandosi sulle sponde del Lago di Garda, immergendosi nel cuore dell’Europa, fino a giungere a meta.
Ma la destinazione finale è solo una convenzione geografica, ciò che davvero avrà peso e valore saranno le esperienze racchiuse nel mezzo.
Quei cinque ragazzi partiti dalla Sicilia un po’ intimiditi e spaesati non saranno gli stessi che si esibiranno nel teatro dell’Opera, qualcosa in loro sarà cambiato per sempre.

Il viaggio sarà mezzo e metafora di un cambiamento molto profondo e molto intimo, direi esistenziale, per ciascuno di loro: impareranno a conoscersi e a conoscere se stessi.
In un certo senso “l’altro“, vissuto in spazi ristretti e tempo dilatato, farà da tramite e veicolo per giungere ad una consapevolezza del loro io più profondo, di desideri, speranze, ma anche di limiti e disillusioni.

In tutto questo svetta una figura importante, quella del maestro, che dirigerà la loro crescita pur restando sempre un passo di lato.
Un uomo pieno del fascino della cultura, ma ricco anche di sfaccettature personali che verranno lentamente a galla.
Lì porterà, in maniera apparentemente inconsapevole, ad esplorare un’intimità che li libererà da fardelli precostituiti, dovranno spogliarsi di ogni pregiudizio, fondersi uno con l’altro.
Una promiscuità che, al netto di inutili moralismi, avrà un effetto benefico, arricchente, li farà progredire generando affiatamento.
Farà assaporare loro il vero gusto dell’armonia tra la musica e la vita, la vita vera, un amalgama imprescindibile per crescere, per trovare la propria strada, senza mai dimenticare che la vita è sempre fatta di opposti: c’è l’amore e il dolore, l’amicizia e il distacco, i desideri e le delusioni, la luce e le tenebre, l’apollineo e il dionisiaco.

Questo libro è un viaggio nella cultura classica, ma anche nella modernità della comunicazione veloce di Instagram, nella sensualità delle note suonate e nella sessualità dei vent’anni tutta da scoprire, è un viaggio nella paternità e nella genitorialità (che sono due cose diverse), nell’educazione e nell’insegnamento, ma soprattutto è un viaggio interiore nella crescita e nella conoscenza di sé.

 

 

“Quintetto d’estate” di Giuseppe Raudino, Ianieri edizioni . Un libro tra le mani.

 

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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