Il candore può sporcarsi. L’innocenza cade come soldati sotto il fuoco nemico quando a romperla è qualcuno che usa violenza. Neve insozzata. La macchia arriva all’improvviso, sanguina dolore e paura. Il ricordo non passa mai, resta fisso nell’anima. Torna anche quando sembra sopito, addormentato, mai dimenticato.
In Quella notte sotto la neve di Ralf Rothmann vivi l’orrore della guerra e la bellezza della letteratura. È il 1945. è inverno. Elisabeth vive sotto terra, in un bunker. È ferita, ha la febbre alta. La sua famiglia è stata trucidata. Lei è già appassita, a sedici anni si è rotta. Non ritornerà più come prima, ha subito più di una violenza sessuale. Il suo posto è il silenzio, sotto la neve. Eppure, il destino la fa tornare a galla in una vita di stenti, di sogni e di paura che le resterà sempre incollata addosso. Il romanzo è intenso. La storia è toccante. Leggi e pensi di rompere qualcosa con le tue emozioni e vorresti riattaccare tutto per riportare ogni cosa al suo posto senza le brutture che sconvolgono e fanno male. La scrittura è emotiva. Riesce a toccare qualsiasi segmento della narrazione, le ambientazioni, i dettagli, le parole taciute e quelle dette sono la forza di un romanzo che combina poetica alla realtà storica.
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“Quella notte sotto la neve” di Ralf Rothmann, edizioni Neri Pozza. Dream Book.