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“Come un respiro” di Ferzan Ozpetek: recensione libro

“Poco importa: la vita scorre come un respiro. E dentro ci lascia la nostalgia per ciò che avremmo potuto fare e la consapevolezza e la consapevolezza di ciò che siamo diventate.” -Come un respiro-

Citazioni che più ho apprezzato del libro:

-“Il 28 busserò alla tua porta. Potremo parlare, ma non è indispensabile. Anche solo un abbraccio potrebbe bastarci, se il tempo, come spero, avrà sanato ogni ferita.”

-“Quando ami davvero, devi essere pronta a tutto. Al fulmine e alla tempesta. Alla pioggia e alla siccità. Non puoi sapere fin dove ti spingerà quel sentimento che ti consuma. Non riesci nemmeno a distinguere la felicità dalla disperazione, perché in amore spesso l’una è la ragione dell’altra.”

-“A volte, il destino si diverte a tenerci sulle spine, come un amante distratto. Ma l’attesa può essere perfino più dolce dell’incontro: basta imparare a nutrire le nostre speranze. “

-“In fondo anche l’amore è un delitto perfetto: a volte ti uccide, altre ti rende più forte, ma in ogni caso rappresenta l’alibi ideale per ogni tua follia.”

-“Sei ancora giovane, non sai che la vita a volte sembra prenderci gusto a smentire le nostre più salde promesse.”

Trama di “Come un respiro”

E’ una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d’abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un’ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto. Riaffiora così un passato inconfessabile, capace di incrinare anche l’esistenza apparentemente tranquilla e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre.

“Come un respiro” di Ferzan Ozpetek: recensione libro

“Come un respiro” è un breve romanzo di Ferzan Ozpetek di sole 152 pagine. Pur essendo un libro breve però risulta colmo di colpi di scena, misteri e intrighi. Ciò che più mi ha colpita di questo libro è stato scoprire che la vicenda principale intorno a cui ruota tutto il resto è ambientata nella stessa giornata e per di più nella stessa casa riportandomi alla mente un film visto poco tempo fa e che consiglio a sua volta: Perfetti sconosciuti (https://it.wikipedia.org/wiki/Perfetti_sconosciuti). La vicenda principale di cui vi parlavo è l’arrivo a casa di Sergio e Giovanna della signora Elsa Corti. Sin da subito l’ambientazione, le descrizioni e i dialoghi tra i personaggi mi hanno riportato alla mente le tipiche domeniche in famiglia quando si aspettavano ospiti a pranzo e ognuno si occupava dei diversi dettagli e delle diverse preparazioni. Elsa cattura immediatamente l’attenzione dei padroni di casa esattamente come quella del lettore che risulta incuriosito da tale strano personaggio che si rivelerà nascondere una sorta di segreto. In contemporanea però la narrazione si svolge in modo parallelo attraverso la lettura di alcune lettere scritte da Elsa nel corso degli ultimi 50 anni di vita che ha passato lontana dalla sua città natale essendosi infatti trasferita ad Istanbul. Lettere destinate a sua sorella Adele che però non sono state mai nemmeno aperte e dunque rispedite al mittente. Il mistero verrà risolto in contemporanea sia attraverso la lettura della corrispondenza di Elsa che attraverso la narrazione della vicenda da parte della stessa Adele e tutto ciò tenderà a mantenere il lettore incollato alle pagine per tutto lo svolgimento della vicenda e la durata dunque del libro.

Il metodo di scrittura di Ferzan Ozpetek, che conoscevo fino ad ora solamente come regista di alcuni famosissimi film che ho visto più e più volte, mi ha piacevolmente stupita. Non vi nascondo che ho letto questo libro in soli tre giorni principalmente per via del fatto che non riuscivo assolutamente a staccarmi dalle pagine per via della curiosità che queste infondono nel lettore. Tutte le vicende sono meravigliosamente mescolate tra loro mantenendo però una sorta di ordine cronologico che non porta il lettore a perdersi o deconcentrarsi. Ci sono però anche delle cose che non ho particolarmente apprezzato: la storia principale infatti segue il suo corso fino alla fine, ma lascia alcuni interrogativi a cui però avrei tanto voluto ricevere una risposta. Anche alcune storie correlate agli altri personaggi vengono accennate e poi lasciate lì senza una vera e propria conclusione, senza una svolta vera e propria. Sono certa che molti lettori potrebbero apprezzare tali colpi di scena, ma, personalmente, preferisco leggere di storie chiare e con un finale ben definito.

Questa è la storia di due sorelle, della loro vita insieme, ma soprattutto della loro vita una volta che queste si sono separate e del motivo per cui si sono separate. E’ anche però la storia di Sergio, Giovanna, Leonardo, Giulio, Elena e Annamaria che andrete a conoscere nel corso della narrazione. Questa è la storia di come Elsa ha cambiato totalmente la sua vita lasciandosi il passato alle spalle e di come invece, al contempo, Adele non abbia mai dimenticato quel fatidico giorno che la portò ad allontanarsi da sua sorella e da quella che era la sua vita. Da questa lettura mi rimangono dei grandi interrogativi: quanto può essere breve la vita? Quanto può essere pienamente vissuta e quanto può essere influenzata dai nostri ricordi e dai nostri affetti? E poi, in fine, si può davvero perdonare tutto?

“La vita scorre come un respiro”

Biografia dell’autore

Ferzan Ozpetek, regista e sceneggiatore, è nato a Istanbul, ma dal 1976 vive a Roma. Nel 1997 esordisce con Il bagno turco (Hamam), cui seguono Harem Suaré, Le fate ignoranti, La finestra di fronte, Cuore sacro, Saturno contro, Un giorno perfetto, Mine vaganti (di cui nel 2020 firma la regia teatrale), Magnifica presenza, Allacciate le cinture, Rosso Istanbul, Napoli velata, La Dea Fortuna. Ha inoltre diretto Aida (2011), Traviata (2012) e Madame Butterfly (2019). Ha vinto i più importanti premi e riconoscimenti cinematografici e nel 2008 il MoMa di New York gli ha dedicato una retrospettiva. Ha pubblicato nel 2013 il bestseller Rosso Istanbul e nel 2015 Sei la mia vita.

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“Come un respiro” di Ferzan Ozpetek, edizioni Mondadori. La Biblioteca di Laris.

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Mi chiamo Lara, ho 22 anni. Amo leggere e scrivere. Scrivo recensioni per il puro piacere di farlo e per condividere con chi mi legge le emozioni che i libri sanno trasmettere. Qui di seguito trovate il link della mia pagina Instagram dedicata per l'appunto a questa mia passione: https://instagram.com/la.biblioteca.di.laris?utm_source=qr&igshid=MzNlNGNkZWQ4Mg%3D%3D

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