La troppa agiatezza fiacca il carattere. Rovina la fantasia, imbastardisce le relazioni. Chi troppo ha, senza nulla aver conquistato, si lascia trascinare da ciò che altri hanno costruito nel corso del tempo. Essere sgravati da molti problemi per una ricchezza consolidata, che potrebbe anche sfumare da un momento all’altro per una serie di cause, ti fa sentire sicuro.
Quando si sa di avere le spalle coperte in tutto e per tutto, allora ogni cosa sembra possibile. Si fa meno fatica. Ci si può permettere anche il lusso di perdere tempo girando a vuoto nell’attesa di decidere poi il da farsi. Bisogna, però, avere voglia di rimboccarsi le maniche, dimostrare di valere qualcosa. La fame, invece, di affermarsi professionalmente ed economicamente per avere, di conseguenza, un posto preciso nella società spinge chiunque ad un riscatto personale. Allontanarsi dal deus ex machina che organizza l’esistenza dei propri figli apparentemente deboli perché i padri non hanno scrupoli ad usarli come peso per le loro fertili alleanze con chi sta meglio di loro per garantirsi un florido futuro. Tessere relazioni è fondamentale, i nemici sarebbe opportuno trattarli come amici. I matrimoni hanno spesso risolto ed accomodato molti problemi, se i figli abbassano la testa. Le cose non vanno sempre come si vorrebbe e la grande ricchezza può diventare un grosso ostacolo per le singole aspirazioni.
In Bordighera Grand Hotel di Laura Calosso percorri alcune significative fasi della giovane aristocratica Lilly, una sedicenne fulva, che nel 1899 lascia Londra per una vacanza in Italia. Il suo soggiorno nella riviera ligure con la cattiva zia, Lady Amabel, serve per farle conoscere teste coronate e nomi dell’alta società europea. Per la lunga vacanza a l’Hotel Angst, dove è atteso anche l’arrivo della regina Vittoria e della sua corte, il padre di Lilly ha speso una fortuna. La figlia ha un compito: trovare un marito ricco che possa risanare i conti della famiglia, ormai in declino. Le cose, però, vanno tutte al rovescio.
Il romanzo è carico di un fascino particolare. I personaggi sono trattati con rigore nella loro personalità tanto da evidenziare la psicologia che li compone. La storia poggia su una struttura narrativa forte, efficace. Il lavoro di ricerca di documentazione e di approfondimento, che la scrittrice ha dovuto mettere in atto, è notevole. Si avverte da alcuni dettagli o precisazioni che scivolano nel racconto che si scioglie fluidamente. La scrittura è intensa. Ti fa vedere e sentire tutto.
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“Bordighera Grand Hotel” di Laura Calosso, edizioni Sem. Dream Book.