Il libro di cui vorrei parlarvi è “I cani della mia vita” di Elizabeth von Arnim.
Quest’opera è un tentativo di scandagliare, attraverso i cani che via via sono stati accanto all’autrice, la sua vita, fissando, proprio grazie a loro, alcuni momenti della stessa che più l’hanno toccata, che più le sono rimasti impressi.
“I cani della mia vita” non è un’autobiografia, ma una testimonianza di vita di una protagonista della prima metà del ‘900: Elizabeth von Arnim
Come tutte le storie di vita, ci si dovrà aspettare che si alternino momenti allegri, ironici, buffi a momenti velati di tristezza, malinconia, sconforto, e tutti causati, se così si può dire, per la maggior parte, proprio dai suoi cani.
Leggere “I cani della mia vita” è come vedere un album di fotografie seppiate
L’impressione che ho avuto leggendo “I cani della mia vita” è stata quella di vedere le scene di questo racconto, che piano piano si spiegavano davanti a me, assumere le tonalità peculiari dell’”effetto seppia” in fotografia – in questo le molte fotografie in bianco e nero hanno certamente dato un loro sostantivo contributo: quelle cioè di un giallino attenuato, polveroso, che sembra rimandare nostalgicamente a tempi migliori seppur remoti; insomma, quelle che associo (liberamente) al ricordo.
Lo stile di Elizabeth von Arnim

(Fonte: www.bollatiboringhieri.it)
E lo stile con cui tutto ciò si realizza è assolutamente affascinante. Lo stile espressivo di Elizabeth von Arnim è diretto, nostalgico (a tratti), ma passionale; sempre, all’occorrenza, ironico, sincero, sagace; esso, in definitiva, fa trasparire una caratteristica essenziale di questa donna e scrittrice, che tutti le riconobbero: l’indipendenza. E non ci si può aspettare nulla di diverso dalla von Arnim; una scrittrice che, personalmente, accosto, per lo stile e per le tematiche che ha affrontato nella sua vastissima produzione, a Jane Austen, e che H. G. Wells ebbe a definire «la donna più intelligente della sua epoca».
È un libro non impegnativo che presenta tuttavia riflessioni e considerazioni preziose
Infine, non si facciano illudere dalla leggerezza del tema trattato – che potrà mai essere una semi-breve-non-definita-tale-(auto)biografia-per-mezzo-di-cani? – coloro che potrebbero pensare, dopo queste mie parole, che questo è un libro “esclusivamente” leggero, se così posso dire, perché si sbaglierebbero, in buona parte; in esso trovano posto ed emergono anche riflessioni non così superficiali e considerazioni a mio avviso assai preziose.
Non posso, quindi, che consigliarne la lettura.
“I cani della mia vita” di Elizabeth von Arnim, edizioni Bollati Boringhieri Editore. A voice from apart.