Curiosità

Perché si dice “parlare a vanvera”? L’origine e il significato dell’espressione

Perché si dice “parlare a vanvera”?

L’espressione “parlare a vanvera” significa parlare senza criterio o fondamento, come indicato già da Francesco Serdonati nel XVI secolo. Questo termine, associato principalmente ai verbi “parlare” e “fare”, si usa per indicare un’azione fatta senza riflessione. La locuzione ha origine nel fiorentino, dove “a vanvera” significava fare qualcosa in modo disordinato o casuale.

Nonostante il termine “vanvera” non esista come sostantivo, viene usato con diversi verbi, come “cucinare a vanvera” o “correre a vanvera”. La parola è anche legata a “fanfara” e “fanfano,” con suoni che evocano chiacchiere vuote, come nelle trombe militari. Varianti regionali come “a cianfera” e “a bámbera” confermano la diffusione dell’espressione in tutta Italia.

L’espressione “parlare a vanvera” è entrata nel linguaggio comune anche grazie alla sua versatilità e vivacità. Nel tempo, è stata usata sia nella quotidianità che in testi letterari, da autori come Carducci e Bacchelli, che ne hanno apprezzato la forza espressiva. La sonorità della parola, che richiama il suono delle trombe militari o delle chiacchiere senza scopo, contribuisce al suo successo. Partita come un’espressione regionale, si è diffusa in tutta Italia, diventando un modo immediato e colorito per descrivere un’azione fatta senza logica o senza pensarci troppo.

Fonte: Accademia della Crusca

Giovanni Giusto, Consigliere Delegato alla Tutela delle Tradizioni del Comune di Venezia, dà anche un’altra spiegazione alla definizione: la trovate qui.

Curiosità

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio