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“L’alba del 2 giugno” di Sarah Pellizzari Rabolini: tra diritti e sentimenti delle donne

«Perché sei così buona con me?» ed era arrossita per l’imbarazzo di aver osato darle del tu. Irma aveva sorriso compiaciuta e già dietro al paravento aveva detto: «Ci deve essere una ragione per essere amiche?».

Trama

È l’alba di un grande giorno: il 2 giugno 1946, finalmente, le donne possono votare. Luce si prepara per uscire e l’occhio le cade sulla foto di sua nonna Irma. Irma e Lorenza si conoscono in un collegio di Milano nel 1850 e inizia per loro un’amicizia lunga una vita. Non potrebbero essere più diverse, ma saranno legate in maniera indissolubile dagli eventi della Storia. A cavallo dell’Unità e delle lotte per i diritti delle donne, le vicende di Irma e Lorenza si intrecciano a fatti e personaggi storici realmente esistiti. In una società maschilista, dove sono gli uomini a prendere le decisioni importanti e le donne devono stare in disparte, silenziose e accondiscendenti, emergono figure che vogliono sovvertire questo iniquo sistema. Ecco che le emancipatrici fanno sentire la loro voce e Irma non si tira indietro. Quando c’è da lottare per i valori in cui crede è sempre in prima linea, sfidando anche la volontà della sua stessa famiglia. L’alba del 2 giugno racconta con delicatezza i sommovimenti che hanno portato a una delle più grandi conquiste del XX secolo, in una storia che unisce amicizia, amore e politica.

L’alba del 2 giugno di Sarah Pellizzari Rabolini: recensione

L’alba del 2 giugno di Sarah Pellizzari Rabolini è un romanzo che, pur essendo immerso in un contesto storico di grande portata, riesce a toccare le corde più intime del lettore, un romanzo di amicizia, di lotte personali e, soprattutto, di un’emancipazione che si fa sentire e che cambia il corso della Storia.

Al centro della storia, due donne straordinarie, Irma e Lorenza, le cui vite si intrecciano a partire dalla metà dell’Ottocento fino all’alba del 2 giugno 1946, quando in Italia le donne finalmente conquistano il diritto di voto.

Quello che emerge con forza dal romanzo è la complessità delle protagoniste: da un lato Irma, una donna di grande determinazione, dall’altro Lorenza, il cui percorso di crescita e cambiamento si svolge in parallelo, ma che si scontra con una società che ancora non è pronta a riconoscere il valore delle donne.

«Dio non chiede alle donne cosa vogliono» le aveva risposto Lorenza, certa ormai che Irma non fosse il Demonio…

Sarah Pellizzari Rabolini non solo dipinge le loro storie individuali, ma le inserisce in un contesto storico ricco di trasformazioni sociali e politiche, come l’Unità d’Italia e le prime battaglie per i diritti civili. È una Storia che non si limita a raccontare eventi, ma che ci fa riflettere sulle piccole e grandi vittorie che hanno fatto la differenza nella vita delle donne italiane.

Il romanzo è scritto con una delicatezza che sa essere emozionante senza scivolare nel melodramma. Pellizzari Rabolini riesce a rendere con empatia la forza interiore delle sue protagoniste, tuttavia non ne perde di vista la loro umanità, fatta anche di dubbi, paure e momenti di vulnerabilità. In un mondo che, nonostante i cambiamenti, sembra rimanere ostile verso le donne, il romanzo racconta di come, attraverso la solidarietà e la determinazione, anche le lotte più difficili possano portare a risultati straordinari.

Ogni capitolo è un passo verso una consapevolezza più profonda del valore della libertà e della giustizia. La storia delle due amiche, pur profondamente radicata nel passato, risuona forte anche nel presente, perché ci ricorda che la conquista dei diritti è un cammino che continua, e che la forza delle donne è qualcosa che non può essere ignorato. Pellizzari Rabolini ci regala una narrazione che si fa universale: è la storia di ogni donna che ha combattuto per la propria voce, per la propria dignità, per il proprio posto nel mondo.

È una lettura che emoziona, che insegna. Un libro che, nel raccontare il passato, ci offre anche una chiave per guardare al futuro con occhi più consapevoli e, forse, più giusti.

«Care signore, il mondo è di chi se lo sa prendere. Se voi volete la vostra posizione giuridica, dovete conquistarvela».

Biografia dell’autore

Sarah Pellizzari Rabolini insegna lettere in una scuola secondaria di primo grado ed è giornalista pubblicista. Scrive da sempre poesie e racconti. Ha pubblicato il romanzo Per un’estate (ed. Piemme digitale, 2014 e Amarganta 2016) e Amarsi Ancora (Piemme digitale, 2015).  Per Damster- Ed. del Loggione ha partecipato all’antologia Le donne che fecero l’impresa- Lombardia e ha pubblicato il romanzo R come infinito (2017). Ha ottenuto la menzione di merito al concorso Gialli di Lago 2016 e la menzione d’onore al concorso di poesia Rosa Gabicce, ed.2017. E’ stata finalista del Garfagnana in Giallo 2017 e del concorso Socc’mel che canzone, ed.2017, partecipando alle relative pubblicazioni antologiche. Ha vinto il premio legalità “Patrizia Guglielmi” al Verbania for Woman 2018. Nel maggio del 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo per ragazzi Il diritto di sognare (Mondadori Primi Junior Alta Leggibilità)Collabora con il webzine MaSeDomani. Pratica biodanza e mindfulness, tiene corsi di scrittura abbinati alla meditazione. E’ reikista e allieva dell’Accademia Cei.  Crede che scrivere sia una vera cura per l’anima.

“L’alba del 2 giugno” Sarah Pellizzari Rabolini, Oligo Editore Pagine 368, 20 euro. Recensione a cura di Morena Di Giulio per Lib(e)ri di leggere.

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Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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