Dream Book

“Appetricchio” di Fabienne Agliardi: recensione libro

I luoghi sono radici, famiglia. Quelli dove nasci sono un punto di riferimento oltre che un puntino sulla carta geografica, se c’è. Puoi partire e ritornare altrimenti, quei luoghi, te li porti appresso per sempre nella memoria. All’inizio, lì ti senti protetto. Conosci ciò che ti serve, scopri quello che vuoi osservando tutto con sorpresa. Poi, fai l’abitudine. Quello che, anzitempo, ti colpiva non ti interessa più.

Vedi le cose da una prospettiva diversa, vivi le radici come una preparazione alla vita. Essa cambia perché cresci, ma il paese resta uguale. Può migliorarsi, certo. Eppure, nella mente resta tutto come prima. In fondo le sensazioni, i ricordi, la nostalgia, spingono verso una beatitudine che non si coglie più neanche quando le cose vanno per il verso giusto. I luoghi sono il concentrato di storie, alcune restano un mistero ed altre si svelano poco a poco. Nel paese dove sei nato ti acquieti. Ti fai tempo presente, metti da parte il futuro, vivi alla giornata e recuperi la bellezza delle cose semplici che spesso sono bistrattate. Respiri, ricordi e vivi. Intensamente. Appartieni ai luoghi, anche a quelli che hanno tenuto basso il tuo umore. Quando non si ha scelta e bisogna fare le cose giuste, lasciare dove è casa diventa una priorità per stare meglio. Alla fine, non hai dubbi dove tira il cuore.

In Appetricchio di Fabienne Agliardi finisci in un paese non lontano dal mare, vicino Napoli. Appetricchio è il posto dove tornare. Lì quasi tutti si chiamano Rocco, in onore al Santo patrono, nessuno ha un cognome, almeno non serviva a nulla e la maggior parte della gente è sordomuta. Il perché nessuno l’ha mai scoperto e nessuno sapeva che Petricchio esisteva, per tutti, però, era Appetricchio e nonnecòsa di cambiargli nome. I venticinque abitanti hanno tutti una storia singolare. Mamma Rosa, l’ultima ad emigrare è anche l’unica a tornare. Anche i Bresciani tornano, a Natale e d’estate. “Il resto del mondo si chiamava laffòra” E tanto bastava per lasciare fuori ciò che si aveva davanti: la semplicità.

Il romanzo è bellissimo. Originale nella storia ed affascinante nella scrittura. Il racconto è pregno di emozioni e ti trasporta direttamente nel posto in cui vorresti stare un po’.          

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“Appetricchio” di Fabienne Agliardi, edizioni Fazi.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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