I racconti – John Cheever
Per esperienza personale, credo che una buona raccolta di racconti possa aiutare molto a superare il terribile “blocco” che attanaglia il lettore a un certo punto della sua vita. La prospettiva di leggere un racconto breve, piuttosto che un romanzo, spaventa meno il lettore “bloccato”; ovviamente, poi, sta al lettore scegliere il genere dei racconti in questione: per ora, mi vengono in mente le raccolte di Salinger, Cheever, Stephen King, Edgar Allan Poe, o magari, per chi ama i gialli, i racconti di A.C. Doyle! (Carolina Buttinelli)
Descrizione
Maestro del racconto come misura ideale di investigazione e reinvenzione, John Cheever è stato il riconosciuto testimone di un’America suburbana soffice e torbida, e continua a essere l’implacabile voce-sonda che ha tratto dall’ombra la gestualità rituale e le emozioni malate di una media borghesia chiusa dentro il suo severo protettivo benessere. Piccole anime, piccoli accadimenti, piccole trame, e un grande disegno che li contiene. La “commedia umana” di John Cheever è contenuta in questi 61 racconti che costituiscono la dorsale più riconoscibile e più fascinosa della sua produzione. Appaiono in Italia per la prima volta in un solo volume, secondo le intenzioni dell’autore: solo così i racconti rivelano, in sequenza, una naturale continuità, una potente fluvialità. Fatto com’è di insistenze e ossessioni, il mondo di John Cheever si dispiega qui intero e avvolgente. Come dice Hanif Kureishi di questi racconti, “leggerli, e rileggerli, significa vivere meglio, e attribuire a Cheever l’ammirazione e il rispetto che merita”. Con una introduzione di Andrea Bajani e una postfazione di Adelaide Cioni.