Ariel Luppino presenta nel gruppo Facebook Book Advisor il libro “Le brigate” edito dalla casa editrice Arcoiris. Appuntamento a cura di Emanuela Cocco per la rubrica Dopo la Prima. Dialoga con l’autore la traduttrice Barbara Stizzoli.
Diretta del 12 giugno 2020.
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Link alla diretta nel gruppo Book Advisor qui
Sinossi del libro “Le brigate” di Ariel Luppino
Si entra nel mondo de Le brigate fra orrore ed estasi. È infatti dopo una formula ipnotica, quasi un incantesimo, che il lettore discende nell’inferno del Centro di Detenzione con a capo il Milite, in una Buenos Aires ridotta a un’apocalittica colata di cemento. Un rito perversamente poetico, che attraverso la voce di una delle vittime, l’io narrante senza nome, inizia alla pratica disumana del potere: all’atrocità di un sistema nel quale lo stato d’eccezione (la sospensione dei diritti individuali conseguente a una misteriosa epidemia, forse propagata dai topi) sembra autorizzare ogni genere di abominio.
Le brigate è l’opera d’esordio di Ariel Luppino (Monte Grande, Buenos Aires, 1985), accolta con molto favore dalla critica argentina e giudicata da scrittori come Ricardo Strafacce e Gabriela Cabezón Cámara già programmatica, fondativa di un modo nuovo di fare letteratura.
“Il Milite disse che avremmo assistito a uno spettacolo teatrale e noi ne fummo contenti. Dopo giorni di legnate, finalmente una buona notizia. I soldati chiusero con un telone bianco l’antro di ingresso alle celle. Poi sul telone apparvero quattro ombre cinesi: una aveva la testa di topo. Delle tre restanti, due erano legate. L’ombra di mezzo (ombra B) guardò Testa di Topo dilaniare, sbudellare, smembrare e finire le ombre A e C.”