Interviste

Blu Atlantide: il nuovo linguaggio di Edizioni di Atlantide

Da Atlantide nasce Blu, il nuovo marchio di Edizioni di Atlantide diretto da Simone Caltabellota

Blu Atlantide è contemporaneità. Lo è nel linguaggio, nelle idee e nella forma. Una contemporaneità che viaggia in parallelo con l’assenza dello spazio-tempo che abitualmente ritroviamo nei testi di Atlantide e al quale noi lettori siamo affezionati.
Come nasce Blu Atlantide? A raccontarlo a The BookAdvisor è stato l’editore, Simone Caltabellota. La mia coscienza intellettuale mi spinge a segnalare al lettore che l’intervista realizzata segue il modus operandi con il quale tipicamente racconto editori e libri.

Blu Atlantide: il progetto

Nel lungo dialogo tra me e Simone Caltabellota è emerso un profondo bisogno di cambiamento. Aria fresca in un periodo forse poco fertile per il settore dell’editoria ma che invece si è dimostrato essere il trampolino di lancio per Blu.
Atlantide, che venne alla luce nel 2015, nel corso di poco tempo è stata in grado di crearsi il posto nella nicchia dei lettori esigenti, visionari e liberi. Editoria artigianale, attenta al bisogno di unicità del singolo testo, alla necessità di evitare quello che spesso accade nel tentativo di non affogare: uniformarsi al mercato editoriale.

Ho provato a morire e non ci sono riuscito, Alessandro Valenti, Blu Atlantide

Blu Atlantide, il neonato marchio, ha la sana sfacciataggine dei giovani. Irrompe come un fulmine a ciel sereno in un panorama editoriale devastato che sembra essere in via di guarigione anche grazie a progetti di questo calibro.

C’era la necessità, già da tempo, di novità. Di esplorare nuovi orizzonti letterari e nuove voci. Poi l’arrivo della prima mail con un manoscritto.
Alessandro Valenti, con Ho provato a morire e non ci sono riuscito, concretizza quel ponte creato fra editore e scrittore.

Blu Atlantide: un esempio

“Alessandro ha 14 anni. Emma ha 14 anni. Si conoscono su Instagram, si fidanzano, s’incontrano. Lui viene da una bella casa in centro a Verona. Lei sta nelle periferie romane. Ma è lei a far soffrire lui, con il suo cinismo e la sua pazzia. Emma moltiplica storie parallele, a volte vere, a volte inventate. Alessandro la insegue a tutti i costi fino ad avvicinarsi a più riprese alla morte, perché per colpa della disperazione non ha paura di niente. Né della disapprovazione sociale, né della legge, né della solitudine, né di un colpo di pistola o di un pugno sulla nuca. Abbandona la sua famiglia, si trasferisce dal nord al sud, diventa grande prima del tempo, s’inventa una nuova identità e si finge un altro per tornare da Emma. In tasca ha sempre un coltello e un regalo per lei. Tra bande della mala romana, i segreti delle città di notte, la fredda ipocrisia dei ricchi, scopre a 14 anni la complessità dell’amore. E verità che pochi adulti sanno” – Lettera di accompagnamento del manoscritto di Alessandro Valente nel maggio 2018, consultabile sul sito di Edizioni di Atlantide


Il progetto editoriale cammina di pari passo a quello di Atlantide ma con un codice ISBN differente. Libri che hanno lo scopo di durare a lungo, senza un tempo definito e senza costrizioni. Materie prime di qualità, ancora una volta. Voci nuove, voci che entrano a far parte anche di Blu Atlantide come quella di Tiffany Mc Daniel con L’estate che sciolse ogni cosa. Temi più vicini al nostro contesto storico e sociale trattati con linguaggi e stili narrativi differenti come quelli proposti da Catrina Davies in Mal di casa.

Mal di casa è la straordinaria storia vera di una crisi personale e di un mondo intero, quello della nostra contemporaneità, dei mutui, di esosi affitti da pagare e case vacanza, e una profonda, importante riflessione sulla disuguaglianza sociale e sui nostri modelli di vita – dal sito di Edizioni di Atlantide

Mal di casa – perché vivo in un capanno, Catrina Davies, Blu Atlantide

Blu Atlantide: essere ovunque, per tutti

L’aspetto che più fra tutti rende Blu Atlantide un oggetto-libro contemporaneo è la reperibilità in ogni libreria. Con Blu si amplia la tiratura tipica di Atlantide (999 copie numerate) e si allarga la distribuzione: non più solo le librerie fiduciarie scelte dalla casa editrice. L’intento, come sottolinea lo stesso editore, non è essere ovunque come se si parlasse di prodotti industriali; per aprirsi al pubblico è necessario inserirsi in un contesto più ampio che permetta di scegliere cosa leggere e con quale strumento narrativo affrontarlo.

Ampliare la distribuzione implica una rielaborazione della scelta delle materie prime di cui si incarica Francesco Pedicini. Scegliere una carta adatta al tempo che viviamo, in grado di fornire la stessa unicità e lo stesso valore che Atlantide vuole preservare. Una carta sulla quale può essere impresso il blu creato appositamente per il marchio.

Un libro che lascia il lettore uguale a com’era prima di leggerlo è un libro fallito Emil Cioran

Ci aveva provato Italo Calvino a raccontare la sensazione di smarrimento del suo tempo, di quell’uomo moderno che ancora oggi non è riuscito a trovare l’altra sua parte. Una sensazione di smarrimento che viene ripresa da Atlantide e sulla quale si dialoga, si ragiona. Riflessioni che arrivano al lettore piano piano, che smuovono la terra della nostra mente come solo i grandi libri sanno fare.

Ylenia Del Giudice

Classe '89, romana. Libraia per vocazione, leggo scrivo leggo ancora e parlo di libroterapia

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