Dream Book

“Stirpe e vergogna” di Michela Marzano: recensione libro

Il passato ci appartiene, voltargli le spalle sarebbe meschino. Quello che non esiste più torna, sempre. Riemerge attraverso la memoria, attraverso i libri, attraverso le parole. Puoi negarlo, rifiutarlo, metterci una pietra sopra, ma non serve a nulla quando ti pizzica la mente.

Ti porta dove non ci sei stato e dove, invece, ci sei finito dentro fino al collo. Essere stati protagonisti del passato o spettatori non fa alcuna differenza. Il passato c’è anche nel presente. Vive nei ricordi, si insinua nei titoli della quotidianità, a volte scavalca anche la speranza. Quando si hanno slanci di idee che accendono l’entusiasmo si frena un attimo perché il passato ci dice come sono andate le cose. Certo, altri tempi. Questo, però, non dovrebbe rallentare la presa di progetti, di programmi, di pensieri ambiziosi. In fondo, con il passato facciamo i conti ogni giorno anche se non ce ne accorgiamo. Si, è possibile. Facciamo attenzione al carattere o meglio alle spigolature del carattere ereditate dalla famiglia, in questo modo comprenderemo molte situazioni ed atteggiamenti. Il passato respira in noi, come stirpe e memoria.  

In Stirpe e vergogna di Michela Marzano entri nella vita della scrittrice che torna indietro per conoscere alcuni passaggi fondamentali della sua famiglia. Cerca documenti, legge carte, osserva fotografie, fa domande, chiede, a volte, senza ottenere nulla. È caparbia, Michela. Dal passato vuole ricostruire anche se stessa. Nessuno la costringe a scrivere della sua famiglia, di suo padre e suo nonno soprattutto, ma c’è uno spazio nero di silenzi e di “non ricordo”. Michela scopre qualcosa che non immaginava, che la lascia senza fiato, che la destabilizza anche su carta e vuole vederci chiaro, approfondire. Il passato del nonno le era stato chiuso come un segreto e prova vergogna per ciò che lui è stato. Le notti tormentate, la scelta di scrivere, di capire, la spingono ad una verità. Chiara o inconscia che fosse, la memoria e le radici di famiglia passano dalle domande, dal guardarsi dentro e anche dall’accettazione di qualcosa che ha modificato o rafforzato la personalità di chi si guarda indietro per andare avanti.

Il romanzo è schietto. La scrittura è incalzante. La narrazione è vorace, sfiata dubbi e domande che Michela Marzano rivolge più che altro a se stessa come se fosse un corpo estraneo in una famiglia che le ha taciuto molte verità. I suoi ricordi e il recupero di una memoria storica, di un pezzo di Storia come quella fascista, sono talmente feroci nell’inchiostro e nella sua mente che spingono alla riflessione.   

   

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“Stirpe e vergogna” di Michela Marzano, edizioni Rizzoli. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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