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“Vicoli della memoria” di Conceição Evaristo: recensione libro

Vicoli della memoria di Conceição Evaristo è un libro corale, a connotazione autobiografica, in cui l’autrice narra e ricostruisce la rappresentazione collettiva del Brasile, un paese flagellato dalla miseria, dalla violenza, dall’emarginazione e dal senso di estraneità che attanaglia parte della popolazione.

Il libro racconta il processo di abbattimento di una favela di Belo Horizonte che si ripercuote con forza su un’intera comunità a cui vengono sottratte le residue speranze di futuro, uno sradicamento dei sogni su cui aleggia una coltre di densa disperazione.

Incipit “Nonna Rita dormiva avviluppata a lei. Nonna Rita era buona, voleva molto bene a lei e a tutti noi. Forse lei poteva contare solo sull’amore di Nonna Rita perché, per quanto riguarda noi tutti, poteva contare al massimo sulla nostra paura, sul nostro terrore.”     

Il linguaggio diretto e privo di orpelli riesce, tuttavia, a diffondere una sensazione di poetica vitalità che si traduce in un romanzo empatico e memorabile sul piano narrativo.

Il dolore, elemento dominante nelle narrazioni dei vari personaggi, ci mostra, tuttavia, come da esso possano rafforzarsi ed emergere con energia profondi sentimenti di comunità quali amore e solidarietà fino ad arrivare persino alla gioia. Ogni storia, pagina e frase del libro è una lezione, è umanità, è essenza pura di vita.

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“Vicoli della memoria” di Conceição Evaristo, edizioni Tamu. Latinoamericana.

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