Libri in pillole

“American Tabloid” di James Ellroy: recensione libro

Pubblicato per la prima volta nel 1995, “American Tabloid” è un viaggio alla scoperta degli Stati Uniti degli anni cinquanta e sessanta, un’epoca segnata da eventi storici chiave che cambiarono il corso della storia. La rivoluzione cubana culminata nel 1959 con la vittoria di Castro cambiò radicalmente il panorama socio politico degli States, così come l’ascesa al potere della famiglia Kennedy.

Si faceva sempre alla luce del televisore.
Alcuni latinoamericani agitavano armi da fuoco. Il capo del gruppo si piluccava insetti dalla barba e fomentava i suoi. Immagini in bianco e nero: tecnici della Cbs in divisa mimetica. Cuba, brutta storia, disse un annunciatore. I ribelli di Fidel Castro contro l’esercito regolare di Fulgencio Batista.
Howard Hughes trovò la vena e si iniettò la codeina. Pete lo osservò di soppiatto: Hughes aveva lasciato la porta della camera socchiusa.

Le grandi manovre politiche, il tentativo fallito di invadere la Baia dei Porci per riprendere il controllo di Cuba, gli interessi personali di capi mafiosi, di alti dirigenti dei sindacati, della stampa e della FBI dominano tutto il romanzo, in una commistione tra realtà e finzione che fa luce su una delle parti più buie della storia americana. American Tabloid è il primo romanzo della Trilogia di Ellroy dedicata alla storia statunitense compresa tra il 1952 e il 1978.

“American tabloid” di James Ellroy, Edizioni Mondadori. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio