Dream Book

“Milwaukee Blues” di Louis-Philippe Dalembert: recensione libro

Finire inerme per un pregiudizio è intollerabile. I preconcetti razziali sono duri a morire, resistono come l’erba cattiva. Comportamenti che collidono con l’accettazione umana sono la gramigna della società. Essere presi di mira per il colore della pelle, ancora oggi, sembra assurdo nonostante le tante grandi battaglie contro il razzismo.

Le leggi razziali, su carta, dicono una cosa, i fatti invece, nelle azioni, ne dicono un’altra. Succede, poi, anche l’improbabile. I pregiudizi intaccano finanche le divise. Chi dovrebbe garantire sicurezza ai cittadini, come è successo a volte, si macchia di colpe e reati che non avrebbe dovuto commettere. La furia di un arresto, la velocità con cui avviene, la pesantezza di alcuni gesti, la volontà di fare del male, la consapevolezza di non rispettare la corretta procedura da eseguire e il pregiudizio razziale, sarebbero alla base di atti criminali commessi da alcuni poliziotti in America che hanno steso, rendendo esanimi, uomini di colore accusati di qualcosa. Quando quei poliziotti hanno stretto le manette ai polsi, la situazione è precipitata. C’è un punto di non ritorno, si verifica quello che non dovrebbe succedere mai, in nessuna circostanza e in nessun Paese.

Quando accade, si agitano le masse, si fanno sentire le voci di disapprovazione. Non si può accettare la morte di un ragazzo, di un figlio, di un fratello, per mano della polizia e, per giunta, per questioni razziali. Se questo succede, ancora, vuol dire che abbiamo fallito tutti, nessuno escluso. La Storia e gli anni non ci hanno insegnato nulla perché siamo incapaci e troppo prepotenti per imparare e vivere secondo giudizio.In Milwaukee Blues di Louis-Philippe Dalembert entri nel vivo della storia di Emmett, un ragazzo di colore soffocato per mano della polizia che lo arresta. La vittima viene ricordata da chi l’ha conosciuta. Le varie tappe della sua vita sono inquadrate da amici, da insegnanti, che ne delineano una figura in cerca di un sogno. Sarà il proprietario di un minimarket a comporre il numero di emergenza 911. Questo l’inizio di una fine e il tormento di notti da incubo.Il romanzo è forte e intenso. La parte più cruda della narrazione si snoda in una scrittura che batte il ritmo, quasi a voler sottolineare colpe ed errori come fossero il mea culpa di tutti.

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“Milwaukee Blues” di Louis-Philippe Dalembert, edizioni Sellerio. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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