Dream Book

“Cuore nero” di Silvia Avallone: una storia di condanna e di salvezza

La rabbia è uno tsunami. Monta all’improvviso dopo aver covato, a volte, a lungo e in silenzio. Rimesta sensazioni spiacevoli, ricordi bastardi, sputandoli poi con una stizza forte. Impressionante. Prendi fuoco per qualcosa che non ti piace, che ti fa male, che ti fa irritare. Perdi il controllo, in un attimo.

Si spezza un filo, saltano gli equilibri, si rompe la normalità di un preciso istante. Ti distruggi, con la rabbia. Se incapace di gestirla può essere un grosso problema. La rabbia non allenta la tensione. Si accumula trovando vitalità nelle cose storte, brutte. Sale gli scalini dell’aggressività, si fa disperazione, solitudine. Ti toglie anche l’ossigeno della bellezza incastrandoti nel buco nero del niente, che poi è tanta roba perché dentro finisce anche il male. Quello verso gli altri e verso se stessi. Allora, ti porti l’inferno dentro. Niente e nessuno potrà mai distoglierti da ciò che hai fatto per via della rabbia. Poi, tutto passa e tutto può cambiare. La sofferenza, però, resta immutata. Puoi soltanto trasformarla in qualcosa di buono. Se vuoi, se ci riesci e se hai imparato a riconoscere il peso che le azioni terribili portano dentro e fuori la sfera personale.

In Cuore nero di Silvia Avallone entri nel chiaroscuro di un’anima in frantumi, persa per sempre. Emilia, per salvarsi, decide di vivere in un piccolo borgo di montagna, a Sassaia. Ha trent’anni e veste da adolescente. Si trascina, con le sue valigie, lungo la sopravvivenza. Ha deciso di isolarsi, lei che è una esclusa. Nella casa accanto alla sua vive Bruno. Entrambi sono divorati una solitudine bestiale. Tutti e due hanno conosciuto il male: lui perché l’ha subito e lei perché l’ha compiuto. Sassaia è la loro fuga, il punto in cui riconosceranno il loro futuro. Comprendono che le opportunità non vanno sprecate e che la rabbia, quella più cupa, più nera, vive dove c’è troppa aridità.

Il romanzo è potente. La storia è forte. La scrittura ti scompone l’anima. Te la squassa e te la riattacca quasi a lenire ogni emozione che straripa con una tale energia tanto da sentirti vinto da una storia e da uno stile linguistico robusti, vigorosi. Il lettore è spinto e sospinto verso una serie di riflessioni che lo braccano a delle risposte precise.   

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“Cuore nero” di Silvia Avallone, edizioni Rizzoli.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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