Di lei D’Annunzio scrive: «Voglio possederti come la morte possiede, voglio raccoglierti come un fascio spicanardo legato con un vimine (…) E poi voglio disperderti, soffiare sopra te e disperderti come il tarassaco si disperde al vento, disperderti alla rosa dei venti, discioglierti nel Gran Tutto».
Scheda
È stata definita “la più grande attrice del mondo” e di certo è stata la più celebre della sua epoca.
Simbolo del teatro moderno, per Eleonora Duse essere primadonna era uno status che andava ben oltre il sistema dei ruoli imperante nella scena italiana. Era infatti una condizione pressoché naturale, per un’anima come la sua.
Era arrivata al successo dopo una lunga gavetta che le aveva fatto conoscere la fame, la mancanza di una stabilità domestica e pesanti delusioni affettive, ma che aveva stimolato molto la fiamma della sua ambizione.
La sua immagine di primadonna si è radicata nell’immaginario collettivo anche grazie alle novelle di vari autori italiani che – per la prima volta nella letteratura dusiana – sono qui presentate.
La galleria testuale abbraccia un arco temporale che va dal 1887 al 1925, ovvero da quando la Duse comincia a brillare come primadonna a livello internazionale, a un anno dopo la sua morte.
Ne fuoriesce un ritratto a tutto tondo, fra realtà e finzione, di una donna capace di travalicare i confini del tempo e divenire immortale.
«Mia figlia cammina sulla via della gloria artistica, ma è una via ove si trovano anche le spine…»
“Primadonna” di Maria Pia Pagani
Cento anni fa, l’Italia perdeva colei che ancora oggi viene conosciuta come la più grande attrice del tempo. Il 21 aprile del 1924 Eleonora Duse lasciava questo mondo, ma la sua arte e la sua fama sarebbero destinate a rimanere scolpite per sempre nella storia.
Con un lavoro di ricerca lungo e accurato Maria Pia Pagani raccoglie e porta alla luce per la prima volta dei carteggi dedicati al mito e alla donna Duse, che ne restituiscono un’immagine dalle molteplici sfaccettature.
Ancor più affascinante sembra la lettura delle novelle se pensiamo che, ragionevolmente, la stessa Primadonna ne ha lette alcune, che le stesse parole che scorrono ora sotto i nostri occhi hanno allietato le ore di Eleonora Duse.
Molte delle novelle raccolte nel libro “Primadonna Novelle per Eleonora Duse” di Maria Pia Pagani, fanno parte della biblioteca privata di Gabriele D’Annunzio, al Vittoriano, e restano a noi come inestimabile patrimonio letterale ma anche come prova della magia del nome di Eleonora.
Diva, icona, musa ispiratrice e superba attrice di teatro: ecco Eleonora Duse
La selezione delle opere da parte dell’autrice abbraccia un arco di tempo che va dal 1887, l’anno cui si fa riferimento per l’apice della carriera di attrice, al al 1925: un anno dopo la scomparsa della Duse; hanno lo scopo di portare alla luce l’impatto che la Diva aveva sulle persone già al tempo. A volte usata come pista di lancio per favorire l’acquisto e la lettura delle novelle stesse, proprio come farebbe ora un abile pubblicitario legando l’opera al nome della Diva, altre volte lusinga della persona che è stata Eleonora Duse.
Fatto sta, che all’epoca fosse indubbio che ogni donna che metteva al mondo una bambina e la battezzava con il nome di Eleonora, stava apertamente rendendo omaggio alla Diva e augurando allo stesso tempo alla propria figlia di brillare come la Duse faceva.
Figlia d’arte, Eleonora Duse ha passato la vita immersa nel suo ruolo di Primadonna, per lei era una condizione necessaria quanto il respirare eppure da parte sua, fu ben lunga la gavetta prima di afferrare la magnificenza che oggi ne circonda l’immortale ricordo. Esordì a 4 anni con un rapporto altalenante nei confronti di quel pubblico che tanto la amava e da cui lei spesso rifuggiva.
Un libro che mostra uno spaccato inedito ed interessante di Eleonora Duse e che, allo stesso tempo, consente di portare alla luce scritti inediti di grandissimi nomi della cultura del primo Novecento come Ugo Ojetti, Guido Gozzano, Marino Moretti.
«Ho il cuore grosso di cose buone e cattive…ho la testa perfettamente calma: e una volontà ferma, incrollabile, del e nel mio lavoro.»
Biografia dell’autrice
Maria Pia Pagani
Ricercatrice in Discipline dello Spettacolo all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Dottore di ricerca in Filologia Moderna, è socio del Pen Club e collabora da anni con la Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani”.
È autrice di molti studi sul teatro nelle terre slave, il teatro dannunziano e la figura di Eleonora Duse, pubblicati dalle maggiori case editrici mondiali.
È membro del comitato scientifico di varie riviste accademiche internazionali, tra cui “Stanislavski Studies”.
Dirige la collana di studi teatrali e sullo spettacolo “Il Parlaggio”, ed è responsabile per l’Italia nel progetto internazionale “The Theatre Times”.
Tra le sue pubblicazioni recenti: Ammiratrici di Eleonora Duse (2022); Creatura di poesia. Vita in versi di Eleonora Duse (2023); Goldoni al Vittoriale (2023).
È membro del Comitato Nazionale per le Celebrazioni della Morte di Eleonora Duse (1924-2024)
“Primadonna” di Maria Pia Pagni Bibliotheka edizioni a cura di Morena Di Giulio per Lib(e)ri di leggere.
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