Dream Book

“L’annusatrice di libri” di Desy Icardi: recensione libro

Non c’è niente da fare, alcuni libri hanno l’amore nel titolo. È sufficiente un colpo d’occhio, uno sguardo lieve, per esserne catturati. E ti avvicini ad essi come una fata, con grazia. Non è folle pensare che, a volte, sia il titolo stesso a chiamarti.

È come un soffio, una leggera folata di bellezza che, all’istante, ti paralizza perché non vuoi sciupare nulla neanche la stessa magia inalata inconsapevolmente. Poi però ti avvicini e sei un tutt’uno con il libro. Capisci, con assoluta certezza, che quel titolo non ti inganna, che il romanzo fa per te, che è quello giusto, quello bello. Ebbene si, capita. E neanche tanto raramente. Gli incalliti lettori lo sanno benissimo, ma anche quelli meno appassionati cadano nell’innamoramento, pieno, forte, di un titolo che lascia ogni parola piegata nelle increspature delle labbra. Io non dovrei fare testo, perché amo i libri e non potrei mai vivere senza. Eppure, centellinavo i passi lungo gli scaffali di una libreria quando mi sono sentita osservata da un titolo, L’annusatrice di libri di Desy Icardi. Ecco, il romanzo mi chiamava e ha fatto bene.

Siamo a Torino nel 1957. La storia è pazzesca, travolgente, ti guida lungo il naso di Adelina che riesce a leggere soltanto con l’olfatto. All’inizio la quattordicenne pensa di essere una somara, poi accostando le narici alle pagine si accorge di leggere anche le emozioni di chi ha letto quei libri prima di lei. I testi nuovi, intonsi, non le dicono nulla e su di essi non legge niente. I contenuti dei libri le si svelavano attraverso il profumo.

I numeri erano suoi amici, se ne stavano zitti e immobili sulla pagina del quaderno aspettando serenamente che lei li sommasse, sottraesse, moltiplicasse o dividesse. Le lettere stampate sui libri, invece, da qualche mese le facevano paura. Osservate una per una, le lettere erano calme e tranquille proprio come i numeri, ma una volta che si univano in parole, frasi e paragrafi, ecco che iniziavano a ballare, nascondersi e sfuggire al suo controllo.

Il romanzo si stende su due piani temporali diversi, che non disturbano il lettore. Anzi, rafforzano la solidità della struttura narrativa. La storia è ben costruita, i personaggi sembra di averli accanto, di conoscerli da tempo. Adelina a Torino vive dalla zia Amalia, una ricca vedova, parsimoniosa sino all’osso, che dapprincipio non ama i libri, ma col tempo comprenderà che sono fondamentali e non un accessorio da mostrare in pubblico per sembrare quello che non si è davvero. E sarà la lettura di un romanzo ad aprirle gli occhi da una imminente catastrofe. Qualcuno vuol approfittare del dono di Adelina mettendola in grave pericolo e appropriarsi dell’eredità della zia per loschi interessi personali. Le storie di Amalia e della nipote corrono sullo stesso binario, pur parallelamente diverse, ma che l’odore dei libri le concilia entrambe alla vita.         

L’intervista all’autrice

Come l’è venuta in mente una storia così accattivante, quale lo spunto?

A causa di problemi alla vista, da anni sono stata costretta ad abbandonare i libri cartacei in favore degli ereader, che consentono di ingrandire il carattere del testo. Con l’ereader si perde il profumo dei libri, mi dicevano i lettori tradizionali. Questa frase, ripetuta sino allo sfinimento mi fece sorgere una domanda:come sarebbe leggere con il naso? L’annusatrice di libri è la risposta.

Secondo lei i lettori, sia quelli appassionati che quelli distratti, già dal titolo avvertono il profumo della bellezza di un romanzo?

Soltanto di rado, quando l’autore e il lettore entrano in una sorta di empatia differita. Capita invece – e assai più sovente – che un lettore si lamenti di essere stato sviato dal titolo di un libro.

Nella vita si definirebbe un’annusatrice di libri, non propriamente però come Adelina?

“Non direi. Amo l’odore della carta, ma ciò che davvero mi interessa in un libro è la storia che contiene. Considero la lettura un’esperienza multisensoriale: sto ultimando un romanzo che racconta il mondo dei libri dal punto di vista tattile, così come L’annusatrice di libri lo ha raccontato dal punto di vista olfattivo.”

“L’annusatrice di libri” di Desy Icardi, Fazi Editore. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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