Potere e tragedie. Dinastie e segreti. Le casate blasonate e di successo finiscono in pasto del gossip. La gente vuole sapere come vivono, cosa fanno, dove vanno. La curiosità di conoscere ogni aspetto della vita di famiglie importanti, ricche, sfocia nella genuina ed innocente invidia, che poi è il riflesso dell’ammirazione. Alcune dinastie sono diventate tali grazie ad uno straordinario fiuto imprenditoriale. Dietro ci sono lungimiranza, determinazione, fortuna, capacità di fare impresa e tanto rischio.
In L’ultima dinastia di Jennifer Clark conosci la storia degli Agnelli. Alla base c’è l’audacia di Giovanni, che nel 1899, con otto esponenti dell’élite torinese, ricchi e nobili, fonda la Fiat, la fabbrica di automobili che legherà tutti i suoi discendenti. Gianni, piano piano, li estromette a uno a uno fino a rimanere l’unico incontrastato azionista di maggioranza dell’azienda. Padrone e presidente della Fiat. Le due guerre mondiali, i delicati rapporti con il regime fascista, la fuga in Svizzera di una parte della famiglia, le trattative per preservare la fabbrica nel pieno dei conflitti, la crisi dell’Italia moderna, le intricate vicende proprietarie e alcune tragedie di famiglia, portano la dinastia degli Agnelli a creare sì un impero economico ma anche a leccarsi troppe ferite. Gli Agnelli sapranno giocare ancora un ruolo fondamentale nella storia d’Italia?
Il libro è interessante. La storia fatta di ricchezza, di potere, di tragedie, all’ombra della Fiat mette in luce anche quelle figure che sono rimaste in disparte in una famiglia di successo. La narrazione è scrupolosa frutto di un lavoro di accurata ricerca storica.
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“L’ultima dinastia” di Jennifer Clark, edizioni Solferino. Dream Book.