“Mein Kampf” di Stefano Massini: Viaggio nella mente del mostro!
“MEIN KAMPF – da Adolf Hitler” di Stefano Massini
Stefano Massini ci presenta, sottoforma di “ballata“, la feroce e delirante escalation della mente piu malvagia e orrorifica che l’umanità abbia mai partorito.
Il giovane Hitler odiava la sua povertà (“quanto ci costa accendere la stufa?”) e temeva la nullità, la trasparenza, l’irrilevanza.
“Non voglio diventare un impiegato”.
Da questa voglia di uscire dall’anonimato e da una patologica esaltazione del sé, ha origine il Male.
Ha origine da un pittore di strada di vent’anni, il cui paesello di nascita gli stava stretto, le cui umili origini erano motivo di rabbia e frustrazione, il cui studio del glorioso passato dell’Impero tedesco lo ha convinto della bellezza inebriante della guerra, indispensabile per ripristinare un’armonia della Natura in cui solo i più meritevoli sopravvivranno…
“… la ragione per cui
sopprimere
l’esistenza altrui
non è affatto deplorevole
ma anzi
un gesto straordinario e inevitabile
per cooperare
all’armonia perfetta
con cui madre Natura
concede
la sopravvivenza
solo a chi la merita
e cosí
nei millenni
vaglia e distingue
la proliferazione umana
altrimenti insostenibile.
La guerra
è
selezione.”
La seduzione delle masse
Lui intercettò gli umori del suo popolo, deluso e piegato da una guerra persa, e li trasformò in una spinta propagandistica sulla razza, sulla sovranità e sull’imperialismo.
Tedeschi come bambini spauriti, che sentono il bisogno di appoggiarsi a qualcuno che dica loro cosa é bene e cosa é male.
Esattamente “la seduzione delle masse” di cui ci parla Primo Levi…
La rabbia dell’escluso, dello sconfitto, diventa capitale politico, ci dice Massini in un’intervista.
E Hitler lo capisce presto.
Roghi, libri e nazisti…
Il libro si apre con l’immagine di Emil Erich Kästner, scrittore di racconti per bambini, costretto ad assistere, il 10 Maggio 1933 in Opernplatz, al rogo di 25.000 libri, tra cui i suoi.
E a chi, molti anni dopo, gli dirà che quei libri furono bruciati dai nazisti, lui risponderà così:
«I nazisti, caro signore, erano un libro.
Niente sarebbe stato com’è stato
milioni di morti sarebbero vivi
e milioni di libri non sarebbero cenere
se un ragazzo di nome Adolf
chiuso in una cella a Landsberg
non avesse scritto quel libro.
Crede lei che le parole
siano solo inchiostro?
Nossignore, sono fatti.
Le parole sono sempre fatti.
E non v’è cosa, fra gli esseri umani
che non prenda forma lí
insospettabilmente
lí
dalle parole».
Anatomia del delirio
Questo piccolissimo libro di Massini nasce da anni e anni di studio, di ricerca, di analisi del testo originale fuso con centinaia di discorsi e dichiarazioni dello stesso Hitler.
Ne viene fuori una vivisezione del suo pensiero delirante, proposto quasi come un mantra, che si ripete e si avvolge su se stesso, a cura di uno scrittore e oratore sopraffino, intelligente e arguto, che si è dimostrato più e più volte un talentuoso indagatore degli abomini e delle ingiustizie perpetrate dagli uomini su altri uomini.
Confesso che “entrare” nella mente, nel delirio, nell’ossessione di colui che diventerà un mostro sterminatore è stato scomodo, mi ha provocato disagio, rabbia, senso d’impotenza… a tratti anche una strana forma di vergogna, quasi stessi assistendo ad un qualcosa di pornografico.
Stefano Massini davvero eccezionale!
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“Mein Kampf” di Stefano Massini, Einaudi editore . Un libro tra le mani.