Libri in pillole

“Delitto in riva al mare” di Antonio Lanzetta: recensione libro

Sarà che da lettore ormai navigato mi basta poco per farmi un’idea sulla tipologia di libro che ho davanti, ma questa volta mi sono bastate veramente poche righe per capire che stavo cominciando a leggere un libro scritto bene. Scrivere bene, che banalità.

Cosa significa scrivere bene, vi chiederete. Per me significa saper utilizzare in modo chirurgico e senza sprechi le infinite possibilità che ci dà la parola, saper tradurre le idee in testo in modo efficace, artistico e convincente, permettendo al lettore di toccare subito con mano la storia che si sta accingendo a scoprire. E fin dall’incipit mi sono reso conto che la lettura di Delitto in riva al mare di Antonio Lanzetta sarebbe stata decisamente molto piacevole.

“Nei miei sogni ho ancora sette anni e mi sveglio per ascoltare il suono della tempesta che sferza il podere. Il vento ulula in mezzo agli alberi e la pioggia batte rabbiosa sulle assi di legno che mio nonno ha inchiodato alla finestra. Mi raggomitolo sotto la coperta con le ginocchia tirate al petto e la lana che mi punge il viso. Mi sento soffocare, come se qualcosa stesse premendo sulla gola. L’acqua gocciola in soffitta. Un ticchettio ritmico che mi fa pensare alle lancette dell’orologio. Si sarà aperto un altro buco nel tetto. È colpa dei colombi che si infilano nello spazio tra le tegole e restano bloccati in mansarda. Quando c’è silenzio posso sentirli svolazzare da una parte all’altra, le ali che sbattono furiose e quel verso disperato attutito dalle pareti che sembra un pianto. Se potessi, andrei di sopra per aiutarli a uscire”.

C’è un nuovo caso da risolvere a Salerno, il corpo di una giovane donna è stato ritrovato senza vita in una spiaggia. Le indagini del commissario Massimo Trotta, coadiuvato dalla psicologa forense Lidia Basso, si intrecciano con la storia di un ragazzo, Matteo, rinchiuso in una clinica psichiatrica: è un giovane segnato da una storia familiare orribile, che ha trovato nell’arte e nel disegno la sua unica consolazione.

“C’è un foglio ruvido strappato da un album da disegno e messo di traverso insieme a un fascicolo fotocopiato e altri documenti che non riesco a mettere a fuoco. Sento la vista che mi si annebbia. Mi strofino un occhio con un dito. All’inizio ho l’impressione di guardare un test di Rorschach, una chiazza scarabocchiata di colore e i segni tracciati dalla punta della matita su carta. È come se le mie pupille si stessero adattando all’assenza di luce dopo essere entrata in una stanza buia. Le linee furiose e il gioco in chiaroscuro imprimono a quella forma una sorta di strana armonia che mi spezza il fiato. È il volto di una ragazza e lo conosco. Io l’ho già visto”.

Ma non vi parlerò molto della trama del libro, per non togliervi il gusto di scoprirla da soli. Vi voglio parlare piuttosto di come, addentrandomi nella narrazione, abbia praticamente vissuto sulla mia pelle la tensione di una storia ben congegnata, in cui ogni personaggio è delineato con così tanta precisione psicologica da essere vivido, con i suoi punti di forza, le sue debolezze e le sue paure. La sensazione è stata quella di “leggere” un film, di camminare di notte lungo la spiaggia di Salerno, di vivere gli uffici della questura, di toccare con mano la risolutezza apparente di Massimo, la fragilità e l’intraprendenza di Lidia, le sofferenze di Matteo: esistenze accomunate dalla sofferenza e dalla continua necessità di riuscire a individuare il punto esatto in cui si trova la linea che separa la vita vissuta da quella da vivere, la realtà dal sogno, il naturale dal soprannaturale, per risolvere sì un caso di omicidio, ma anche per trovare finalmente un necessario spiraglio di pace nella propria vita personale.

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“Delitto in riva al mare” di Antonio Lanzetta, edizioni Newton Compton. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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