Libri in pillole

“Lontano da ogni riva” di Jean-Claude Izzo: recensione libro

“Le lancette si fendono nel quadrante e, nello spazio, il cielo, tutto il cielo contenuto straripa.
Nessuna parola allora sulle mie labbra, e la vertigine di sapersi lontano da ogni riva.
Di nuovo, ho abbassato la testa.
Il silenzio allora e ancora come per soffocare il grido, per sgozzarlo sulla pietra che brucia.
Laggiù, con tutto il mio peso inutile, con il cielo sulle spalle, pesante, da farmi piegare le ginocchia a terra.
Terra che si stende come un deserto.
Labbra screpolate. Sete… Brillano mille fontane. Si moltiplicano i volti. E il sole, unica presenza, abbaglia il mio corpo.
Salpo verso altre rive.
Laggiù, fra le creste dalle chiarezze sconosciute, aspetto, sento il calpestare delle ore che attraversano il mio corpo.
Transumanza.
Terra e io, terra a terra. E le pietre attorno.
Terra la bocca, e terra gli occhi, terra le mani e terra il mio sesso. Conto le mie ossa con questa terra rossa bevuta da queste pietre divenute fontana, fonte, dove l’avvenire si rivela a immagine di un paese che avrebbe finito di morire.
Immobilità”

Un viaggio in barca senza destinazione

lontano da ogni riva jean claude izzo ensemble edizioniNon avevo mai letto le poesie di Izzo e, dopo essere stato portato a spasso per Marsiglia con i suoi romanzi, questa volta il viaggio è stato diverso. È stato un po’ come salire su una barca e partire per un viaggio che non ha una destinazione precisa, se non l’obiettivo di allontanarsi dalla terra ferma per approdare su uno spazio che non esiste, dal quale però si può contemplare da lontano la vita, l’inesorabile trascorrere del tempo, che lascia dietro di sé lande desolate, piene di pietre e di rovi, ma anche viaggiatori stanchi che si abbandonano alla corrente chiudendo gli occhi con l’ultimo sguardo rivolto a una terra che diventa via via più opaca.
Una raccolta di poesie in cui l’autore ancora una volta riafferma il suo forte legame con gli elementi della natura, come l’acqua, il sole, il vento, la terra, il fuoco. Elementi che tornano nelle poesie, anche in quelle scritte in prosa, e che vengono avvolti da un velo caldo di nostalgia, con cui l’autore non dimentica mai di rivestire ogni singolo poema.

La traduzione della raccolta delle poesie è a cura di Annalisa Comes, le illustrazioni del disegnatore franco algerino Jacques Ferrandez.

“Lontano da ogni riva” di Jean-Claude Izzo, edizioni Ensemble

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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