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“I miei stupidi intenti” di Bernardo Zannoni: recensione libro

Prendete la volpe del Piccolo Principe di Saint-Exupéry, la balena di Melville e i maiali di Orwell.
Metteli da parte.
Prendete poi Dickens, Shakespeare, Dante e Platone. Prendete anche la Bibbia. Teneteli accanto, ma non troppo vicini.

Ora fatevi un regalo: iniziate questo libro (se vorrete) in una giornata di tempo libero, una notte insonne o un pomeriggio di pioggia.
Se fossi una libraia lo metterei in vetrina con la scritta: soddisfatti o rimborsati.
Questo libro non si racconta, perché è la storia di vita di una faina e cosa vuoi scrivere per convincere i tuoi amici che dovrebbero leggere proprio questo? La Faina ha pure un nome – Archie – e una famiglia.
Caccia e cucina, sposta sacchi di verdura, impara a leggere e scrivere. Lotta, si innamora e fa all’amore. Combatte, tradisce, uccide. Trema. Piange.

La faina che conquista

Non è una favola e la Pixar citata in quarta di copertina secondo me stride come unghie su una lavagna.
I miei stupidi intenti è un distillato di stupore.
È un microscopio dell’animo umano, che l’autore ci porge con una grazia e una liricità a cui il lettore italiano (secondo me) non è più abituato.


La vidi prendersi la testa fra le zampe, come per nascondersi da qualcosa, o dallo sguardo di qualcuno. Nella mia mente, pensai si nascondesse da Dio ma non poteva conoscerlo, e solo adesso posso dire che si stava nascondendo al suo stesso dolore. Per non farsi trovare, perché era troppo forte. Io invece restavo dov’ero, da vero animale. Non mi importava di altro, se non di vivere. pag 195


Gli animali, la vita e la morte

Forse sto esagerando, mi capita spesso quando un libro mi fa girare la testa. Ma questo è un inno alla vita, alla morte e alla scrittura. Alla parola vergata, alla carta.

Se chiamo a me la razionalità però mi dico che no; questo è uno splendido oggetto. È più di un libro. È qualcosa che spaventa, emoziona e riappacifica con quanto di umano e animale c’è in tutti noi. Se solo due mesi fa mi avessero detto che mi sarei innamorata tanto di un libro preso per puro caso avrei riso. Ora, invece, ne sorrido.

Perché gli animali siano noi. Grazie Archie, Grazie Solomon.

Tre parole per questo libro

  • pìetas
  • istinto
  • amore

Bernardo Zannoni
I miei stupidi intenti
Sellerio editore

Spaziomentale

Roberta Frugoni

Copywriter per lavoro e passione. Amante dell'arsenico e vecchi merletti, mangio la pasta solo se è al dente e mi lascio conquistare dalle riletture. Nel tempo libero fotografo e collaudo amache.

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