Dream Book

“Donnafugata” di Costanza DiQuattro: recensione libro

La felicità è come le rose, sboccia ed appassisce. Si infiamma per qualcosa che accende l’entusiasmo, che accelera i battiti del cuore. E si spegne, in un attimo. In un momento che può durare per sempre, attraverso il ricordo che si avrà di quell’istante, di cui ne respiri il profumo. La felicità è un po’ come l’amore. La vivi con il fuoco della gioia, poi te ne capaciti facendola scivolare quasi fosse una cosa normale, ordinaria. Il prima e il dopo di ogni cosa. Anche delle stesse idee, dei progetti, delle speranze che si cullano, dapprincipio, per poi affidare tutto al sole, alla notte, al vento e all’esistenza che sceglierà per essi stessi.

Dentro ad ogni felicità, amore, si nasconde, e neanche tanto velatamente, un dolore indicibile, inspiegabile. Lo si tiene chiuso, sbarrato al mondo di fuori, agli occhi che vorrebbero riportarlo a galla, alle parole che potrebbero spezzarsi per l’emozione o perché non si ha il coraggio di completarle. Si va avanti, a volte per non guardarsi indietro. Si perderebbe la misura delle distanze, anche della volontà di concederci quello che ci si nega per un rigore atavico, lontano, che irrigidisce la leggerezza di un semplice sorriso. Cerchi di recuperare ciò che hai lasciato indietro, quello che ora ti pare importante, significativo e decisivo. Il tempo cambia le cose e anche la prospettiva di alcune questioni che si valutano un po’ sottosopra, cioè in quella loro visione che non era stata punta da una nota o vista nel verso giusto.

In Donnafugata di Costanza DiQuattro vivi l’entusiasmo di un moto dell’identità popolare in una Sicilia oppressa dalla dominazione borbonica. Senti e respiri anche il dolore del barone Corrado Arezzo, un
uomo solido, raffinato intellettuale, dedito alla sua terra e alla sua famiglia. Il barone, pur vivendo nell’agio della sua condizione di nobile, è infelice e per trovare un po’ di sollievo si rifugia a Donnafugata, ad uno sputo da Ragusa. L’amore, la fedeltà, la gratitudine, vivono fortemente in Corrado. Sentimenti, questi, che esplicita tanto nella sfera familiare quanto in quella amicale e professionale. Ai suoi successi nella vita pubblica seguono i fallimenti e le grandi sofferenze in quella privata. Eppure, il barone resterà un uomo solido.

Il romanzo è meraviglioso. Il lettore entra nei luoghi, nelle storie, nei dialoghi, come se gli appartenessero senza conoscerli veramente. La scrittura della DiQuattro è strepitosa, un vero affresco dal quale non vorresti staccarti più. La narrazione ti entra nel sangue, perché è vita, bellezza e dolore.

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“Donnafugata” di Costanza DiQuattro, edizioni Baldini&Castoldi.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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