Dirette con gli Autori

In Diretta con gli Autori: Francesca Piovesan

Francesca Piovesan, per la rubrica In Diretta con gli Autori, presenta nel gruppo Facebook Book Advisor il libro “A pelle scoperta”, edizioni Arkadia editore, e risponde alle domande dei lettori.

Diretta del 30 settembre 2019.

Link alla diretta nel gruppo Book Advisor qui.

https://www.facebook.com/francesca.piovesan.52/videos/10217569214894083/?fbclid=IwAR03mZAHQGWpoYCgsoE1VpE8251ynsgQSiqO-mqFImOio-pMZKo0eJ48FO8

Sinossi del libro “A pelle scoperta” di Francesca Piovesan

A pelle scoperta è il racconto della pelle che le persone tendono a coprire per sentire meno. In questa raccolta di racconti, invece, c’è lo svelamento, l’esposizione al sole o alle intemperie di tutto quello che riceviamo attraverso la pelle e il corpo: le emozioni, le paure, la passione che nasce o viene dimenticata. I protagonisti vivono in quadri della quotidianità che si svela sotto i loro occhi attraverso situazioni comuni che diventano le porte per una sensibilità a volte al limite della sopportazione. Una sensibilità fatta di sensi di vista, di olfatto. Una sensibilità che si interroga poco sulla sua moralità se quello che fa vivere in quell’istante è un bene accettato da tutti o un male da osservare sdegnati. A pelle scoperta è un territorio di incontri di verità, che spesso fatichiamo ad accettare, di liberazione da categorie prestabilite, una costante e lenta rivoluzione del corpo che si riconosce nella pelle di chi incontriamo.

Degli Autogrill le piacevano i colori, le cioccolate in offerta, le cose tipiche dei self-service, quando c’erano, i libri dell’ultimo momento che tutti sfogliavano e pochi compravano. Le piaceva il percorso obbligato, il percorso che sembrava la vita. Le piacevano le persone che guardavano le offerte della colazione che poi consumavano sopra un tavolino alto in piedi circondati da briciole e monetine che svelavano gratta e vinci. Le piacevano anche i bagni, i custodi dei bagni, quel crogiuolo di razze e lingue che affluivano tutte in quell’unico luogo. Il lavarsi le mani uno accanto all’altro, l’accorgersi che il dispenser del sapone era vuoto come il contenitore delle salviette e il getto dell’aria che non funzionava. Il pacchetto dei fazzoletti da ricercare nella borsa con le mani bagnate, l’odore di Amuchina penetrante, le inservienti che portavano quei carrelli per distruggere i batteri e si alternavano nella battaglia con dei turni ben precisi segnati su un foglio attaccato all’ingresso, di fianco allo specchio.

Redazione

Redazione della pagina web www.thebookadvisor.it

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