“Un amore” di Sara Mesa: l’attesa della tragedia che incombe
“UN AMORE” di Sara Mesa
(La Nuova Frontiera editore, 185 pagine, Traduzione di Elisa Tramontin)
Quando mi ritrovo tra le mani letture come questa, capaci di rendermi inquieta senza che io riesca ad individuarne con precisione il motivo, capaci di creare un’atmosfera tesa, densissima, torbida, disturbante senza esserlo davvero, una lettura che ti fa respirare l’attesa della tragedia che incombe, be’ quando mi trovo di fronte a romanzi di questo tipo, io mi sento fortunata e decido di assaporare tutte le sensazioni generate dalla lettura, spesso tornando indietro e rileggendo dei periodi, non perché non siano chiari, ma solo per il piacere di farli risuonare nella testa e nel corpo.
“Un amore”… e l’ambiguità delle situazioni
Una giovane donna che si trasferisce in un rude e polveroso paesino della Spagna rurale, in fuga da una situazione lavorativa spiacevole e alla ricerca di un “posto tutto per sé“.
Un proprietario di casa sgradevole, minaccioso, misogino e violento.
Una comunità ostica che non la “include“, che la taglia fuori.
Un cane schivo e diffidente dal passato non chiarissimo, ma sicuramente non felice.
Un uomo apparentemente umile, taciturno, solo e introverso.
E una proposta indecente che stravolgerà tutto.
Questi sono i punti chiave di una storia che non voglio raccontare, perché la vera bellezza del libro non risiede nella trama (seppur interessante), ma nel “modo” in cui viene presentata, nell’ambiguità delle situazioni che si vengono a creare, nell’angoscia di assistere ad alcune dinamiche fastidiose, nel vedere come una proposta assolutamente inaspettata, stravagante se non proprio offensiva, riesca ad appiccare un incendio tanto devastante quanto imprevedibile.
Il titolo è ingannevole, non lasciatevi fuorviare.
Non c’è neanche un grammo di romanticismo qui dentro, nessuna sfumatura di rosa.
Non “un amore”, semmai desiderio d’amore, come una fame, una sete, un bisogno d’aria da immettere nei polmoni in gran quantità per poter respirare.
Dipendenza e ossessione.
Disperazione.
Vittima della sua stessa strategia
Un fine processo di ricostruzione di sé che passa attraverso la deriva di un sentimento fuori controllo, nato dalla voglia di affermare se stessa, basato sulla convinzione di poter accrescere il proprio potere grazie alla carenza di qualcun altro, per poi riscoprirsi anello debole, ritrovandosi vittima della sua stessa strategia.
Non c’è nessun amore, ma un difficilissimo gioco di forza tra i sessi che Mesa analizza attraverso la sua scrittura lucidissima, tersa, diretta e concisa, capace però di dare origine ad una tensione psicologica di grande livello.
Per me un romanzo folgorante.
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“Un amore” di Sara Mesa, La Nuova Frontiera editore . Un libro tra le mani.