“Questo è il piacere” di Mary Gaitskill, recensione: Un libro tra le mani

QUESTO È IL PIACERE, di Mary Gaitskill
Quanto mi piacciono le storie intrise di sfumature, dove c’è il bene, c’è il male… ed in mezzo tante variabili che ti impediscono di essere monolitico nella tua posizione.
Mi piacciono i libri che viaggiano sulla linea di confine tra giusto e sbagliato, che mi fanno vacillare e che, molto spesso, creano disagio, facendomi sentire “sbagliata“.
É un libro che non ti da risposte e ti obbliga ad una riflessione personale, ricordandoti quanto spesso consideriamo “normali“, talvolta addirittura divertenti (perché politicamente scorretti), comportamenti che normali non sono affatto, che si presentano come gesti e dialoghi naturali, magari andati un po’ oltre per l’enfasi del momento, per goliardia, ma poi, a guardar bene, ti accorgi che hanno provocato sorrisi tirati, che fanno male dentro.
Quindi l’abuso c’è.
E non importa se lui è un amico, uno che sa ascoltare, un uomo galante che ama le donne, se poi è anche capace di sminuirle o umiliarle, frugarle e manipolarle, per un bisogno personale di “conferma“, per sentirsi vivo.
“STOP”
In poco più di un’ottantina di pagine l’autrice riesce a scandagliare le dinamiche, molto complesse, del rapporto uomo-donna, ma alla fine di ogni riflessione e ragionamento, per me rimane un’unica, insindacabile verità: in ogni relazione, di qualsiasi natura essa sia, l’unica “conditio sine qua non” deve essere sempre la comune finalità degli intenti e la possibilità, da entrambe le parti (ma soprattutto di chi il potere lo subisce), di sottrarsi, in qualsiasi momento, anche solo con un gesto.
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“Questo è il piacere” di Mary Gaitskill, Einaudi editore . Un libro tra le mani.