“Quando ormai era tardi” di Claire Keegan: un concentrato di tensione emotiva e psicologica
“QUANDO ORMAI ERA TARDI” di Claire Keegan
(Einaudi, 96 pagine, traduzione di Monica Pareschi)
Autrice che mi aveva già conquistato con i suoi due libri precedenti “Piccole cose da nulla” e “Un’estate“, con questo ultimo lavoro non ha fatto che confermare quello che per me è un grandissimo talento, quello di raccontare con struggente maestria le relazioni, le emozioni, il dolore, dosando bene le parole, facendole parlare anche laddove mancano, creando un’atmosfera intima, lieve, anche per affrontare situazioni e tematiche molto forti.
Tre racconti e la violenza maschile
Sembra banale da dire, ma in ognuno di questi 3 racconti che compongono il libro, ogni singola parola ha un suo peso, una sua giusta collocazione e una superficie riflettente che diffonde bagliori su tutto il testo illuminandolo di tutti i suoi significati, anche quelli più nascosti.
In tutti e tre i racconti è presente una forma di violenza maschile, psicologica nel primo, psicologica e verbale nel secondo, psicologica e fisica nel terzo, e nonostante l’inquadratura di tale violenza non sia mai frontale, occupa tutto lo spazio disponibile.
– Nel primo racconto c’è l’incapacità, comune a molti uomini, di “concedere” spazio alle donne, ovvero la convinzione, tanto radicata quanto inconsapevole, di poter prendere ciò che desiderano dalla relazione senza mettere in gioco nulla di se stessi, senza stravolgere la loro vita.
Una sorta di “ti voglio, ma possibilmente zitta e buona, presenza costante, premurosa, ma senza pretesa alcuna“.
– Il secondo racconto è molto “opaco“, nel senso che la prevaricazione del maschio è passivo-aggressiva, inizialmente molto ben mascherata, ma pian piano si svela con tutta la sua forza, squalificando e svalutando i meriti e le capacità della donna seduta di fronte a lui.
Come a dire “visto che tu non ci arrivi da sola, te lo spiego io, baby, chi sei, quanto vali e cosa puoi e non puoi fare (soprattutto”non puoi”).
– L’ultimo racconto è il più esplicito, qui la violenza si vede, si sente, ti prende alla gola e ti fa montare dentro una gran frustrazione.
Come a volerci ribadire che “la libertà di trasgredire è puro appannaggio maschile e tu, donna, se non vuoi cadere nella tana del lupo, faresti meglio a non uscire affatto“…legittimando l’esistenza dei lupi!!!
Narcisismo patologico con l’aggravante di un’educazione misogina e patriarcale.
Sessismo e il cosiddetto “Mansplaining”.
Devianza sessuale.
Non ci sono i toni malinconici e agrodolci dei suoi scritti precedenti, qui è tutto più teso, inquieto, ma la limpidezza, il fascino e la profondità della prosa di Keegan c’è, persiste e non smette di “lavorarci dentro” perché Claire Keegan, regina della sottrazione, riesce a donarci in una manciata di pagine, un concentrato di tensione emotiva e psicologica su cui continuare a pensare… ancora e ancora.
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“Quando ormai era tardi” di Claire Keegan, Einaudi editore . Un libro tra le mani.