“Cenere in bocca” di Brenda Navarro, recensione: Un libro tra le mani
CENERE IN BOCCA, di Brenda Navarro.
Tutto parte da un immagine e un suono:
Il corpo di Diego, un ragazzo messicano, che cade dal 5° piano e si schianta su un marciapiede di Madrid, e il rumore dell’impatto delle sue ossa sul suolo.
Sei secondi.
Sei secondi che non andranno piu via dalla testa di sua sorella.
Quest’immagine, con tutto il dolore che si porta dietro, darà inizio ad un racconto che indaga la condizione umana, in particolare quella di chi è costretto a lasciare il proprio Paese e a subire le etichette, gli sguardi, le umiliazioni e la violenza di un luogo che non riesce a capire e da cui non si sente capito.
Per raccontare di Diego, sua sorella dovrà raccontare di sé, di sua madre, dei suoi nonni, del Messico, della Spagna, delle Cugine, di coloro che, nel bene e nel male, hanno fatto parte della sua vita.
“Mi mancava quel senso di comunità di saperci dei fottuti disgraziati, incapaci, superbi, appassionati.
Eh sì, appassionati, perché per sopravvivere avevamo bisogno di molta passione, la passione che danno la fame, la stanchezza, il non poterne più.”
Perché “Cenere in bocca”?….
… perché, ci dice la scrittrice, “il primo passo nell’elaborazione di un lutto passa attraverso l’apparato digerente.”
La cenere in bocca è il simbolo della perdita, ma anche del pentimento, del senso di colpa.
“Non so perché mangiavo mio fratello, ma mi calmava.
Le sue ceneri, così impalpabili, quasi impercettibili sulla lingua, mi davano serenità.
Non ho una spiegazione, non la cercherò. Mangiavo le sue ceneri? Sì. Perché? Non lo so. Importa? No. Me ne pento? No. Perché? Perché le cose sono così, si fanno e basta.
Continuerei a farlo, ma le ceneri sono finite. Non me ne sono resa conto, un giorno però era rimasto solo un sacchetto sporco.
Così Diego è scomparso per sempre da Madrid, all’improvviso, prima con un volo sull’asfalto, poi in un sacchetto. Così scompariamo tutti.”
Brenda Navarro è una delle voci più autentiche e interessanti della letteratura messicana, capace di affrontare temi come le frontiere, il razzismo, la perdita delle proprie origini, la dissoluzione dei legami famigliari, il lutto, l‘assenza, le disuguaglianze sociali, lo sfruttamento lavorativo degli immigrati, la dignità calpestata, la violenza in tutte le sue forme, senza cadere nel luogo comune, meno che mai nel melodramma.
I personaggi dicono tutto senza dire niente, semplicemente “vivono“.
Questo è un romanzo duro, realistico, a tratti brutale, che non ha nessuna intenzione di rivestire di sentimentalismo la storia di “due bambini spaventati e confusi che non avranno mai un’occasione“.
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“Cenere in bocca” di Brenda Navarro ., La Nuova Frontiera editore . Un libro tra le mani.