“Balena” di Giulia Muscatelli, recensione: Un libro tra le mani
BALENA, di Giulia Muscatelli.
Questa è la storia di un corpo che si trasforma, che diventa gigantesco.
No, non è vero… questa è la storia di una bambina che, improvvisamente, perde il papà.
È il racconto dell’elaborazione di un lutto, in cui si innesca un meccanismo per cui il vuoto lasciato dal corpo amato di colui che non c’è più verrà colmato da un corpo sempre più grande in grado di contenere la mancanza, che è immensa.
Colmare l’assenza, colmandosi.
Tutto ruota intorno alla figura di questo padre.
Un padre voluminoso, in tutti i sensi.
Un uomo grande e grosso, ma estremamente fragile, con una stabilità psichica precaria, preda di momenti euforici e grandi depressioni, irrimediabilmente attratto dalla morte.
“…di tanto in tanto qualcosa gli entrava dentro e lo abitava, costringendolo a gesti assurdi e parole urlate.
Ma negli errori di mio padre io ritrovo tutta la sua presenza: più lo ricordo sbagliato, più lo sento vivo.”
Ed ecco che dolore e corpo iniziano a crescere insieme in una inconsapevole e distorta armonia.
Più lui manca, più Giulia mangia.
Si fa carico anche della sofferenza di sua madre e ingrassa per due, anche per compensare il dimagrimento di lei.
Il grasso del suo corpo fa da contenitore e da protezione: invita il corpo perduto del padre, gli fa spazio dentro di sé, e nasconde al mondo tutto quello che lei ha nella testa.
La Muscatelli affronta il tema dei disturbi alimentari con una schiettezza e lucidità encomiabili, si offre al lettore senza barriere, affinché la sua storia non sia semplicemente la storia di una ragazza che è riuscita a risolvere il suo “problema” col peso, non cerca applausi per un ipotetico riscatto, anzi, si mette a nudo affinché si possa davvero andare oltre il corpo, oltre l’immagine, rivendicando il diritto di essere se stessi in qualsiasi corpo!
“Io mi sono resa conto del mio corpo quando me lo hanno fatto notare gli altri, le altre.
Ho compreso che c’era una parte che comunicava per me – indipendentemente da me – quando gli altri, le altre hanno iniziato a giudicarla.”
Balena
Lei, a scuola, divenne per tutti “Balena“… un soprannome con accezione dispregiativa, offensiva.
Ridicolizzata persino da qualche docente.
Inizia a subire quello che oggi ha un nome preciso, bullismo, ma in quegli anni (2000) non se ne parlava tanto, né si prendevano provvedimenti per bloccarlo.
Nessuno di loro, né le amiche filiformi, né il professore superficiale, potranno mai capire l’amore che Giulia-adulta prova per Balena, la porta con sé, la vede sempre, nascosta tra le sue insicurezze, la sua parte migliore.
Bellissime le pagine sulla “fame“… che non è solo fame di cibo, né solo fame d’amore, è di più, è un qualcosa che lei ha spiegato benissimo:
“Ce l’abbiamo tutte, la fame.
Ma qualcuna di noi la conosce meglio delle altre. È ancestrale, è la mancanza di ascolto, di cura e di amore, non soltanto la nostra ma quella di tutte le donne che popolano questo mondo.
È sinonimo di desiderio la nostra fame, a volte è persino fame di desiderio perché non sempre siamo libere di desiderare.
La mia non è mai passata, è rimasta impigliata ai ricordi.”
Non aggiungerei altro 💜
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“Balena” di Giulia Muscatelli, Nottetempo editore . Un libro tra le mani.