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Idi di marzo: il giorno in cui cambiò la storia di Roma

Idi di marzo, ovvero il giorno in cui cambiò la storia di Roma. Le idi di marzo corrispondono al 74esimo giorno del calendario romano, vale a dire al 15 marzo. All’epoca era una scadenza importante, perché i romani erano chiamati a saldare i propri debiti. Ma nel 44 a.C. divenne una data storica, perché fu il giorno in cui venne assassinato Giulio Cesare segnando un punto di svolta nella storia romana.

Idi di marzo: il contesto

(raicultura.it) Dopo aver sconfitto Pompeo Magno nella battaglia di Farsalo del 48 a. C., Caio Giulio Cesare ottiene la dittatura a tempo indeterminato, il consolato per cinque anni, la potestà tribunizia a vita e la carica di pontefice Massimo. Questa somma di cariche apicali su una sola persona non si era mai vista a Roma. Roma è una repubblica, il potere è esercitato dai consoli, che sono due, le leggi sono decise in Senato nella pluralità delle opinioni, è un sistema che prevede organi collegiali, così infatti anche il tribunato della plebe. L’ascesa di Giulio Cesare determina uno shock politico in questo sistema e di fatto inaugura una nuova dimensione dello Stato.  La sua figura di leader si muove in una esclation progressiva che lascia affascinati e intimoriti, perché rappresenta il passaggio dalla res publica a un regime monarchico, o tirannico, come lo vedono gli ultimi irriducibili repubblicani. Marco Giunio Bruto e Caio Cassio Longino sono senatori, rampolli di nobili gentes repubblicane, il loro destino è osteggiare il tiranno, come prima di loro avevano fatto Bruto e Collatino con l’espulsione dell’ultimo re, Tarquinio il Superbo. Sono i tirannicidi. Ma non sono soli. 

La mattina del 15 marzo del 44 a.C. Cesare, dopo avere avuto in sogno un presagio di morte, viene convinto a lasciare la sua residenza, la domus publica, per recarsi in Senato dove è atteso. Percorre il centro della città attraverso il foro a lui dedicato ed arriva dove oggi si trovano i resti dell’area sacra di largo Torre Argentina. Sono le 11.00 circa, Cesare entra nella trappola senza la sua guardia personale. E’ solo. I congiurati invece sono 23, e 23 sono le pugnalate che gli vengono inferte: una per ognuno come se tutti fossero complici e nessuno si potesse tirare fuori. Da ogni lato Cesare si difende dai fendenti, invano. Svetonio e Plutarco ricalcano la cronaca dell’aggressione, una cronaca nera. Il corpo di Cesare, offeso da molti che credeva amici – tra tutti Giunio Bruto – e martoriato da una violenza di gruppo, sarà esposto nei suoi funerali davanti ad un popolo disperato e rabbioso. L’attentato ha successo nei suoi esiti ma fallisce politicamente: dopo la morte di Cesare si apre infatti un lungo periodo di guerre civili. 15 anni di scontri, Romani contro Romani. Nel 42 nella battaglia di Filippi in Macedonia, i triumviri Antonio, Ottaviano e Lepido sconfiggono i tirannicidi Giunio Bruto e Cassio Longino, ma Roma non trova pace. Con l’ascesa di Ottaviano e le ostilità tra lui e Marco Antonio riaprono la guerra civile, che sarà poi la guerra contro l’Oriente. Con la battaglia di Azio del 31 a. C. Ottaviano vincerà definitivamente su Antonio e Cleopatra e sarà Augusto, l’Imperatore. 

La celebrazione della data oggi a Roma

Nell’area sacra di Piazza Argentina a Roma, il 15 marzo 2024 va in scena la ricostruzione storica della tragica morte di Giulio Cesare nelle Idi di Marzo.

Alle ore 14:00 inizia la rievocazione storica itinerante delle Idi di Marzo del 44 a.C., il giorno in cui Giulio Cesare venne assassinato dai congiurati. Si Questa accurata ricostruzione permette di immergersi nell’atmosfera suggestiva dell’Antica Roma, rivivere gli avvenimenti che hanno segnato quella memorabile giornata e celebrare insieme la grandezza e la bellezza della storia della Città Eterna.

Alla rielaborazione dell’assassinio del Divo Giulio, che segnò il passaggio dall’Età Repubblicana a quella Imperiale, segue il corteo funebre accompagna il corpo di Cesare da Largo Argentina a via dei Fori Imperiali per terminare nel Tempio di Giulio Cesare alle 16:30. Il corteo funebre è realizzato con la partecipazione dell’Associazione Decima Legio.

Rivivrete quei momenti toccanti nello stesso luogo in cui furono pronunciate le orazioni di Bruto e Marco Antonio tramite la recitazione degli stessi discorsi, in lingua inglese, tratta dall’opera Giulio Cesare di William Shakespeare.

La manifestazione è gratuita e aperta a tutti. Si ricorda che l’accesso ai Fori Imperiali è soggetto al normale costo di ingresso.

La manifestazione è organizzata da Gruppo Storico Romano, realizzata con la supervisione del Dipartimento di Scienze Storiche, filosofiche-sociali, dei beni culturali e del territorio dell’Università di Roma Tor Vergata e della Sovrintendenza Capitolina.

Per ulteriori informazioni, email a [email protected].

 

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Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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