Sussurri tra le pagine

“L’arte di ascoltare i battiti del cuore” di Jan-Philipp Sendker: recensione libro

Un luogo straniero, una realtà lontana, un uomo che fissa una donna in una sala da tè. È così che ha inizio una meravigliosa storia d’amore: “L’arte di ascoltare i battiti del cuore” di Jan-Philipp Sendker.

(2020, Tony Wu, Pexels License)

U Ba ha una storia da raccontare, una storia che Julia Win non è certa di voler ascoltare, nonostante il desiderio di capire cosa sia accaduto a quel padre tanto amato, scomparso in un giorno qualunque senza lasciar traccia. Partito per un luogo lontano, esotico, fin troppo caotico per essere solo un piccolo villaggio, in un paese piuttosto ridotto. Quasi un microcosmo a sé stante, per chi viene dalla grande New York.

Un passato celato, una lettera mai spedita che conta le ore lontane da quel battito. Tagliente come una lama affilata che percorre i lembi di una ferita non ancora cicatrizzata. Il tentativo di svelare un segreto inconfessabile e il desiderio di sciogliere il nodo che lega il peso al cuore di una figlia, porteranno alla luce le vite di personaggi straordinari, ognuno a modo proprio. Una donna spaventata, che ha conosciuto la tragedia fin da bambina e che ha deciso di affidare la sorte all’astrologia. Un bambino sfortunato, abbandonato, nato nel giorno sbagliato, nell’orario sbagliato, destinato ad essere considerato insignificante, misterioso, inquieto, maledetto secondo le credenze. Costretto a rifugiarsi in fantasie infantili per sfuggire alla tristezza. Un’anziana bislacca e sola, pronta a donare amore, al di là dei più infausti presagi. Un monaco buddista con il suo giovane amore negato, il dolore mai guarito e l’infanzia tradita. Una ragazzina che diverrà gli occhi di chi non ne ha. Una madre pronta a guadare oltre le superstizioni. Una figlia capace di sorridere, vivere, amare ed esplorare il mondo; coprirne le distanze, pur non potendo contare sui propri passi.

Jan-Philipp Sendker

Poi, un giorno, un urlo che squarcia il cielo. La consapevolezza che esista solo una forza più grande della paura: l’amore. La certezza che i sensi siano semplici inganni, volti a portare l’uomo lontano dal cuore. “Il problema non sono gli occhi o le orecchie, Tin Win. È l’ira che rende ciechi e sordi. È la paura che rende ciechi e sordi. L’invidia, la diffidenza. Il mondo si atrofizza, si disgrega, se sei arrabbiato o se hai paura. Tanto per noi quanto per chi ha gli occhi. Solo che chi ha gli occhi non se ne accorge […] L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Nonostante Julia non creda all’amore, alla magia, alle superstizioni, non si fidi di quella terra aliena e indecifrabile, riuscirà, infine, a coglierne lo spirito, a capire quanti tipi di amore esistano al mondo e quanto essi, talvolta, possano risultare del tutto indispensabili. Scoprirà quelle mura incantate, dietro le quali, esistono ancora due vite mai vissute, ne respirerà l’essenza, ne sentirà il calore. “Lei crede nell’amore? […] Naturalmente non parlo di quella passione che crediamo eterna, che ci fa fare e dire cose di cui ci pentiremo, che ci fa credere di non poter vivere senza una certa persona e tremare al pensiero di perderla. Non parlo di quel sentimento che ci rende più poveri – non più ricchi – perché ci porta a desiderare ciò che non possiamo possedere, e ci spinge ad aggrapparci a ciò che non possiamo trattenere […] Parlo dell’amore che dà la vista ai ciechi. Che è più forte dell’angoscia. Dell’amore che infonde un senso alla vita, che non obbedisce alle leggi del degrado e della rovina, che ci fa crescere e non conosce confini. Parlo del trionfo dell’uomo sull’egoismo e sulla morte.”

(2019, Trung Nguyen, Pexels License)

Una storia profonda, sensibile, delicata come una carezza. Un amore difficile eppure così semplice. Una vita felice, nonostante tutto. Due cuori che si fondono in uno solo, generando un battito unico, e a chi non può vedere, la capacità di udirne la più dolce melodia.

 

 

-Non senti qualcosa che batte?-
-No-
-Dev’essere qui da qualche parte. -Tin Win si inginocchiò. Il rumore era proprio accanto al suo orecchio. -Lo sento sempre più forte. È un battito leggero. Davvero non lo senti?-
-No-
-Chiudi gli occhi-
[…]
-Niente- disse ridendo.
Tin Win si chinò in avanti e sentì il respiro di lei sul viso. -Credo che provenga da te-. Si avvicinò ancora un po’ e appoggiò l’orecchio sul petto della ragazza. Era lì. Il battito del suo cuore.

“L’arte di ascoltare i battiti del cuore” di Jan-Philipp Sendker edizione Beat Edizioni.

Sussurri tra le pagine per The BookAvisor.

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Angela Finelli

Classe 1987. Nata a Napoli, tra i vicoli e l'odore del ragù lasciato a "pappuliare" a fuoco lento già dall'alba. Amante dei libri da sempre, della buona cucina e delle mete insolite. Dipendente dal caffè, dalle risate spontanee e da quella punta di follia che rende la vita imprevedibile. Fiera sostenitrice del potere delle parole e dei sussurri nascosti tra le righe, quelli che lasciano un'impronta nella memoria e i brividi sulla pelle.

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