RecensioniSopra le righe

“Drama”, di Annina Vallarino. Spietato ritratto di una generazione in cerca di se stessa

"Drama", di Annina Vallarino, è un romanzo scomodo sui mille volti della verità.

D “rama”, esordio letterario di Annina Vallarino per la Neo Edizioni, è un romanzo che non offre risposte, ma coltiva dubbi, sollecita domande, alimenta riflessioni. Le stesse che schiaffeggiano la protagonista, Eva, trentacinquenne italiana emigrata a Londra, che si trova suo malgrado coinvolta in una vicenda nella quale la verità assume mille sembianze, strattonata in direzioni diverse. E, proprio quando sembra disporsi intorno a una certezza, si dissolve nuovamente e, come un sasso lanciato in uno specchio d’acqua, crea cerchi concentrici che si moltiplicano e si dissolvono.

“Drama”, di Annina Vallarino: la difficile arte di praticare il dubbio

Quando il collega e amico di Eva, Daniele, viene accusato di stupro da un’altra collega, Eva è l’unica a credere alla sua versione dei fatti, l’unica a tentare di opporsi al suo licenziamento, cercando di persuadere la responsabile delle risorse umane a considerare un’altra verità. Ma la verità è una biscia scivolosa e, quando credi di averla afferrata, te la ritrovi che striscia lontano.

Drama: relazioni vuote, ricatti affettivi e vana ricerca della felicità

“Drama”- Copertina

Nel turbinio dei party londinesi, nella vacuità delle relazioni mordi e fuggi, nelle atmosfere asettiche di luoghi di lavoro dove i rapporti di facciata non diventano mai amicizia e solidarietà, Eva cerca di allontanarsi da un passato ingombrante, da una madre disfunzionale e manipolatrice che ha alimentato una verità che si rivela falsa. Una madre che compromette il suo equilibrio emotivo utilizzando le armi spietate del ricatto affettivo e del giudizio sferzante, costringendola a far fronte comune contro il padre.

Avrei voluto dire la mia, dire che un’attrice hollywoodiana mi rappresenta più o meno quanto un mujahidin, ma chissà come l’avrebbero presa. Mi sarei giocata la reputazione in questa cerchia. O forse ero soltanto troppo pigra per farmi avanti. Ancora una volta non capivo perché fra i miei simili non riuscivo a percepire lo slancio sicuro di un tempo. In qualche angolo di un social, forse su Twitter, avevo letto che i depressi spesso finiscono per abbracciare idee conservatrici. Ma forse è solo l’età adulta.”

Da “Drama”

Drama è un romanzo tagliente, a tratti feroce, a tratti leggero, una denuncia alle idiosincrasie di una società che ingabbia nel mito dell’altrove, della finta autenticità dei social, della falsa gioia degli aperitivi e della musica che assorda, mettendo a zittire i propri desideri. Una società che promette una felicità che non arriva e che sembra farsi beffe dei sacrifici di una generazione costretta a lasciare il proprio Paese alla ricerca di un’identità diversa, una generazione che smarrisce le proprie radici senza mai peraltro attraccare a un approdo altrettanto saldo.

Su tutto ciò di cui loro hanno un’idea chiarissima, granitica, ovvia, io mi limito a coltivare dubbi. Avrei discusso con piacere di questo, piuttosto: delle mie incertezze. Ma la paura di essere fraintesa, di non riuscire a trovare le parole giuste, mi paralizzava, sebbene dentro di me bruciasse il desiderio di lanciarmi in un confronto a tutto campo. Intanto, a piccoli sorsi, assaporavo la leggera frustrazione che mi pervadeva, alimentata dal timore del giudizio e dello scherno, e dalla necessità sempre più impellente di rivendicare il diritto di avere opinioni anche impopolari. Anche sbagliate”.

La penna dell’autrice è decisa, potente e convincente e dà vita a una prosa lucida che si snoda attraverso un intreccio narrativo ipnotico e perfettamente congegnato, nel quale è facile identificarsi e provare un comune senso di sgomento. Con questo romanzo, Neo edizioni si conferma casa editrice alternativa, alla ricerca del “neo” che, macchiando la perfezione dell’insieme, si fa dubbio e pensiero critico.

IL VINO

A valorizzare questa intensa lettura, niente di meglio che un bicchiere di Cinque Terre DOP Sciacchetrà, intenso vino passito, le cui note dolci di miele si chiudono su sensazioni agrumate, come quelle lasciate dalle illusioni che si infrangono.

Drama” di Annina Vallarino, Neo EdizioniSopra le righe.

Michela Bilotta

Sono nata a Salerno e vivo da oltre dieci anni a Bruxelles, dove mi occupo di comunicazione e ufficio stampa. Giornalista pubblicista dal 2007 e sommelier professionista, ho maturato un’esperienza ventennale come direttrice creativa, editor e addetta stampa per case editrici, agenzie pubblicitarie, testate giornalistiche, ONG internazionali e istituzioni europee. Ho, inoltre, pubblicato guide turistiche, racconti e manuali per concorsi a cattedra. Ho seguito, e continuo a seguire, corsi di scrittura creativa e tecniche narrative, ho sempre usato le parole per lavoro e per passione, e il mio amore per la scrittura è pari solo a quello per la lettura. La metrica dell’oltraggio, edito dalla Jack Edizioni, è il mio primo romanzo edito e tratta dei diversi aspetti della violenza di genere, partendo dalla tragica storia della poetessa Isabella Morra, assassinata dai fratelli, fino ad arrivare al fenomeno dei femminicidi oggi. Il libro ha destato l’attenzione della stampa nazionale, è entrato nell’elenco ufficiale dell’AIE come testo scolastico ed è stato presentato alla Camera dei deputati. Il mio racconto “Controtempo” è stato pubblicato nell’antologia “Due anni di Jack”. Tre miei racconti sono stati pubblicati nell’Antologia “Ad alta voce”, a cura della scrittrice Sara Rattaro.

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