Sopra le righe

Cosa resta di noi, Giampaolo Simi. La crisi di una coppia e la scomparsa di una donna in un noir elegante e avvincente.

Una nevicata senza precedenti copre e disvela segreti e misteri.

La nevicata del 14 febbraio sorprende la Versilia e stende la sua coperta immacolata sui suoi abitanti, sulle loro vite, sul loro dolore. Come quello di Edo e Guia. Sposati da quattro anni, cercano invano un figlio che non arriva e, in questo “lutto al contrario”, finiscono per smarrire il senso di chi sono.

“Cosa resta di noi” di Giampaolo Simi: un matrimonio schiacciato dai sogni non realizzati

Trascorrono tutte le estati in Versilia, dove Edo gestisce lo stabilimento balneare dei suoceri, mentre Guia è una scrittrice in cerca di successo. Quello che sembra un matrimonio solido inizia a sgretolarsi sotto il peso di un desiderio mancato. Quel figlio che non arriva nonostante la fecondazione assistita diventa una voragine che lentamente risucchia le loro vite, consentendo a Edo di far spazio a una breve storia con un’altra donna, la quale, dopo pochi giorni, svanisce nel nulla.

La neve mette in luce, per contrasto, le storture e le contraddizioni di una Versilia fuori stagione, quasi come se il suo peso lieve facesse straripare gli argini del non detto, delle rinunce che dilaniano e delle mancanze che falciano equilibri precari.

COSA RESTA DI NOI: MALINCONIA E DISINGANNO

cosa resta di noi giampaolo simi
Cosa resta di noi- copertina

E in quel 14 febbraio, giorno di San Valentino, si condensano gli avvenimenti dopo i quali la vita di Edo e Guia non sarà più la stessa. La scomparsa della donna si fa vortice che distrugge e imprigiona, stritola e soffoca. In un crescendo di tensione narrativa lo scenario cambia, scompiglia le fila dei buoni e dei cattivi, ribalta il senso, brucia le certezze, impone false verità. La neve si scioglie, ma nulla di quello che c’era prima è rimasto immutato.
La penna di Giampaolo Simi si conferma dono prezioso, in grado di muoversi sicura tra differenti registri, senza mai perdere di autenticità e spessore. E il finale del libro lascia un sentimento di malinconia e disinganno, come quello evocato dagli ombrelloni chiusi di una Versilia fuori stagione.

IL VINO

Un libro da accompagnare a un bicchiere di Vermentino toscano, vino bianco, salino e che sa di mare, in grado di rievocare la freschezza delle brezze versiliane.

LE CITAZIONI

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Giampaolo Simi

“A differenza di una come mia madre, io non ero cresciuto con l’idea di cambiare il mondo. Avevo solo lottato perché il mondo non cambiasse me…”

“Sembrava non finisse mai, quest’estate. Invece stava solo morendo di nascosto.”

Cosa resta di noi” di Giampaolo Simi, Sellerio, a cura di Sopra le righe.

Michela Bilotta

Sono nata a Salerno e vivo da oltre dieci anni a Bruxelles, dove mi occupo di comunicazione e ufficio stampa. Giornalista pubblicista dal 2007 e sommelier professionista, ho maturato un’esperienza ventennale come direttrice creativa, editor e addetta stampa per case editrici, agenzie pubblicitarie, testate giornalistiche, ONG internazionali e istituzioni europee. Ho, inoltre, pubblicato guide turistiche, racconti e manuali per concorsi a cattedra. Ho seguito, e continuo a seguire, corsi di scrittura creativa e tecniche narrative, ho sempre usato le parole per lavoro e per passione, e il mio amore per la scrittura è pari solo a quello per la lettura. La metrica dell’oltraggio, edito dalla Jack Edizioni, è il mio primo romanzo edito e tratta dei diversi aspetti della violenza di genere, partendo dalla tragica storia della poetessa Isabella Morra, assassinata dai fratelli, fino ad arrivare al fenomeno dei femminicidi oggi. Il libro ha destato l’attenzione della stampa nazionale, è entrato nell’elenco ufficiale dell’AIE come testo scolastico ed è stato presentato alla Camera dei deputati. Il mio racconto “Controtempo” è stato pubblicato nell’antologia “Due anni di Jack”. Tre miei racconti sono stati pubblicati nell’Antologia “Ad alta voce”, a cura della scrittrice Sara Rattaro.

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