Arcipelago familiare di Federico Platania è, a mio avviso, un perfetto esempio di letteratura di intrattenimento, ma non nell’erronea accezione dispregiativa che viene attribuita all’espressione, bensì proprio in riferimento al suo significato più autentico: intrattenere nel senso di far viaggiare piacevolmente il lettore tra i meandri di una letteratura fresca, scorrevole, godibile, che restituisce benessere, tutte sensazioni che ho provato durante la lettura di questo romanzo.
Il padre, Daniele, si è letteralmente rifugiato nelle remote isole Kerguelen, un luogo lontano geograficamente e a livello afffettivo; la madre, Aparajita, è persa tra filosofie new-age e battaglie ambientaliste, incapace di avere una relazione sia con il figlio che con il proprio passato. Servirà l’intervento di Jai per tentare di ricollegare queste isole che si ricordano ma non si toccano, né comunicano più tra di loro.
Arcipelago familiare, come detto in apertura, è un romanzo fresco, fluido, in cui in ogni capitolo viene raccontata una microstoria familiare che, attraverso salti spaziotemporali, contribuisce a rendere la lettura agile, mai noiosa, appunto, di piacevole intrattenimento.
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“Arcipelago familiare” di Federico Platania, edizioni Fernandel. Libri in Pillole.