Piove deserto di Ciro Auriemma e Renato Troffa non è solo un semplice romanzo noir: è un mix di emozioni, odori, sensazioni, stati d’animo. È un libro sulla memoria, sulla nostalgia di un passato che non tornerà più, su quei legami che c’erano ma che il tempo e la vita hanno sciolto. Legami, però, che è necessario provare a ricostruire, per continuare a sentirsi umani, per sentire ancora nel petto un cuore che continui a pulsare sangue nelle vene, per sentirsi vivi nonostante la solitudine.
Piove deserto: la trama
Protagonista del romanzo Leo Mari, ex poliziotto, ex alcolista, incaricato da un’assicurazione di indagare sulla morte di un suo vecchio amico, Davide, scomparso in circostanze sospette dopo tanti anni al servizio di una fabbrica che, a Carloforte, ha sempre rappresentato il fulcro della vita economica del paese. Dopo essere stato lontano dall’isola per molti anni, Leo torna a casa, non solo nel tentativo di risolvere il caso ma anche per pareggiare i conti con i fantasmi del suo passato.
Qui per ascoltare l’audio recensione del libro:
Un’esperienza sensoriale
“Il mare lo avevo preso da solo. E in direzione opposta. Prua a oriente, invece che a occidente. La direzione della libertà senza confini, quella che avevamo tanto sognato, per me era perduta. Anche nella vita è il vento a decidere la rotta, più della volontà del timoniere. Di tempo ne era passato, e senza alcuna pietà”.
Vorrei definire la scrittura di Piove deserto calda, ma non sarebbe corretto. Perché non è calda, bensì ha una temperatura perfetta, simile a quella del sole quando tramonta: è una temperatura che si colora di arancione, ed è avvolgente, profonda, con un sapore che lascia sul palato un retrogusto di Izzo.
Un vero e proprio viaggio emotivo.
“Piove deserto” di Ciro Auriemma e Renato Troffa, edizioni Dea Planeta. Libri in Pillole.