Pian della Tortilla è un villaggio della cittadina di Monterey, in California, luogo dove vivono i paisanos, ovvero quegli uomini e quelle donne che sono “un miscuglio di spagnolo, di indio, di messicano e di varie razze caucasiche”. È qui che vive Danny, protagonista del romanzo insieme ai suoi amici Pilon, Pablo, Joe, il Pirata e Gesù Maria. Una vita, quella di questo gruppo di giovani, scandita dalla ricerca perenne di un goccio di vino, da recuperare in qualsiasi modo fuorché lavorando.
“Pablo e Pilon sedevano sotto un cespo di rose rampicanti nel giardino di Torrelli e trincavano piano e lasciavano che il pomeriggio crescesse su di loro a poco a poco così come crescono su ognuno i capelli. Disse Pilon: “Abbiamo fatto bene a decidere di non portare tutti e due i galloni di vino a Danny. È un uomo che non conosce freni nel bere”.
“Lo vorresti un bicchiere di vino?”, chiese. “Oh sì”, Joe il Grande rispose. Non aveva ancora finito quel primo offerto bicchiere ch’era tornato a incollar gli occhi avidi sulla fiasca”.
Vivere in modo scioperato ma con la filosofia di condividere quel poco che hanno sono i capisaldi di Danny e compagni. E quando gli si presenta l’occasione di elevare il proprio rango sociale decidono che la loro vita non può cambiare, perché la proprietà non è una virtù, bensì un male che pregiudica i rapporti sociali.
“Quando uno è povero pensa che semmai avesse del denaro lo dividerebbe coi suoi buoni amici. Ma appena per caso il denaro arriva la carità vola via. Lo stesso ora è con te, mio ex-amico […]. Si alzò Danny e, sentendosi malfermo sulle gambe, si appoggiò a un albero. “Pilon”, gridò, “giuro che quanto è mio è anche tuo: se io ho una casa, anche tu ne hai una. Dammi da bere”.
Pian della Tortilla di Steinbeck è un romanzo picaresco, come ben lo definisce Luigi Sampietro nell’introduzione, dove i personaggi vivono di espedienti, rifiutano la ricchezza a favore della condivisione, dove la società che decidono di vivere e costruirsi non si assoggetta alle convenzioni sociali. Una società in cui i beni materiali devono essere consumati, non accumulati, perché meglio poveri ma liberi, è il pensiero comune, mentre la ricchezza è vista come la base su cui si costruisce l’ineguaglianza fra gli uomini.
“Pian della Tortilla” di John Steinbeck, edizioni Bompiani. Libri in Pillole